Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

domenica 29 aprile 2012

Notiziario

L’Enterprise è giunto a New York. Un altro tassello dell’ex futuro spaziale raggiunge la sua destinazione definitiva.
Vedendolo sorvolare la Grande Mela sentiamo un brivido che ci attraversa la schiena, ma fissiamoci queste immagini bene nella mente, dato che non si ripeteranno tanto facilmente…
Welcome home, Enterprise, in your last home.

L’azienda Astrium è stata scelta per lo sviluppo e la costruzione di un orbiter solare dell’ESA, chiamato appunto Solar Orbiter. Il lancio è previsto da Cape Canaveral a bordo di un Atlas 5 intorno al gennaio 2017.
La sonda, del costo di 300 milioni di euro, verrà costruita negli stabilimenti inglesi di Stevenage.

Diffusi i primi dati ufficiali della missione Dawn intorno all’asteroide Vesta. La missione della sonda attorno al corpo celeste sta raccogliendo una quantità incredibile di dati e immagini, tant’è vero che la sua permanenza attorno a Vesta è stata prolungata di almeno 40 giorni. Le varie scoperte riguardanti il campo gravitazionale e la composizione superficiale richiedono un miglioramento delle letture, ottenibile con una ulteriore discesa di quota che arriverà a circa 200 km medi dalla superficie. Il 26 agosto Dawn accenderà i motori per dirigersi al prossimo obiettivo della sua missione, il più grande degli asteroidi, Cerere, riclassificato nel 2006 come pianeta nano.

La Planetary Resources Inc. ha presentato un progetto di sfruttamento delle enormi risorse presenti sugli asteroidi. Lo studio si basa sul fatto che su oltre 9000 asteroidi che si avvicinano al nostro pianeta, oltre 1500 potrebbero essere raggiunti con un impegno energetico simile ad uno sbarco lunare. Dato che questi piccoli corpi celesti hanno composizioni molto varie, comprendenti anche materiali rari e preziosi (come oro e platino), il loro sfruttamento potrebbe essere fondamentale per dare slancio alle tecnologie spaziali. Disporre di materie prime direttamente nello spazio permetterebbe di risparmiare gli enormi costi necessari per portarle in orbita con razzi vettori, mentre la disponibilità di acqua (presente su diversi asteroidi) potrebbe permettere di utilizzare questi giacimenti di ghiaccio come delle Stazioni di Servizio per missioni interplanetarie, dove le astronavi potranno rifornirsi di acqua per usi umani (alimentazione, igiene ambiente, ossigeno) e per la propulsione (idrogeno e ossigeno). È anche in studio una serie di veicoli spaziali (programma Arkyd) in grado di cercare, raggiungere e sondare i possibili Near Earth Asteroids (NEA) da sfruttare. Anche i nomi coinvolti sono importanti, a cominciare da Larry Page, Amministratore Delegato di Google. Sarà una nuova corsa all’oro? Vedremo.

[ISRO]
L’India ha lanciato con successo il suo primo satellite per applicazioni ambientali con un sensore per la rilevazione radar, in grado di lavorare sia di notte che attraverso le nubi. RISAT 1, del peso di 1858 kg, è partito alle 0017 UTC di giovedì 26 aprile dal Satish Dhawan Space Center a bordo di un PSLV (C-19) che lo ha posto su un’orbita polare eliosincrona a 530 km di quota. Compie circa 14 orbite al giorno e ripassa sulla stessa zona del globo ogni 25 giorni.
È stato un grande successo per ISRO (Indian Space Research Organization, l'agenzia spaziale indiana) e, con il diciassettesimo successo consecutivo del vettore PSLV, ha portato in orbita il carico più pesante e importante del popoloso paese.

venerdì 27 aprile 2012

Rientro Soyuz

La Soyuz TMA-22 è rientrata dopo aver trascorso cinque mesi e mezzo nello spazio. Daniel Burbank, Anton Shkaplerov e Anatoly Ivanishin erano in ottime condizioni di salute e saranno, come sempre, sottoposti ad una serie di esami passando inoltre attraverso un periodo di terapia fisica per riabituarsi alla gravità terrestre.
[Roscosmos]

L’atterraggio nelle steppe del Kazakhstan è avvenuto alle 1145 UTC dopo una discesa dall’orbita durata 56 minuti.

La gloriosa Soyuz modello TMA andrà ora in pensione, per essere sostituita dalla nuova serie TMA-M. La numero 22 ha perfettamente eseguito il suo compito, riportando a terra i tre astronauti e l’esperimento Italiano RESLEM/ROALD 2 (PI: Battista e Maccarrone, Università di Teramo) realizzato dalla Kayser Italia come Prime Contractor per conto di ESA. I bioreattori sono stati estratti dal congelatore MELFI e inseriti nelle “Cold Pouches” per mantenerlo a bassa temperatura, utilizzando la tecnologia passiva PCM a cambio di fase, ormai largamente utilizzata con successo dall’azienda livornese in tutte le sue missioni.
Assieme all’esperimento, che era stato portato sulla ISS con la Soyuz TMA-03M (29S) il 21 dicembre 2011, ritornano a terra anche campioni fisiologici conservati a temperatura controllata nel “mini-ECCO”, un altro successo tecnologico della Kayser per le fasi di upload e download connesse a esperimenti di biologia.
Intanto si erano attivate le procedure e le operazioni per il recupero degli esperimenti, con un team di Telespazio ed uno di Kayser Italia, per consegnare i campioni biologici agli scienziati italiani.
Con questa missione (la cinquantatreesima per la Kayser), si stabilisce un nuovo record per esperimenti di biologia: dal contratto al recupero dei campioni in meno di un anno…
Una ulteriore dimostrazione delle capacità tecnologiche e organizzative delle PMI italiane e della sinergia con il mondo accademico.

(Info tecniche: Ing. Valfredo Zolesi)

giovedì 26 aprile 2012

Nuovo libro

Finalmente è arrivato. Il nuovo libro che ho scritto è una sorta di manuale che raccoglie, oltre agli avvenimenti astronautici del 2011, anche una serie di dati sui vettori, le basi di lancio, le agenzie spaziali e chi più ne ha più ne metta.
Dopo alcuni esperimenti, penso di aver trovato il formato ideale: compatto, leggero ed economico.
Un vademecum per il curioso che vuole essere sempre informato sulla scienza e sulla tecnica, anche quelle che riguardano l'Ultima Frontiera.
Vedrà una distribuzione anche in libreria e online, Amazon compreso.
Seguirà inoltre anche una versione e-book.

Se volete potete acquistarlo anche direttamente da me: inviatemi una email per avere informazioni.

Titolo: Annuario di Astronautica 2011
Formato: 21 cm x 15 cm
Copertina: morbida a colori
234 pagine in b/n
ISBN 978-88-6618-829-2

Prezzo: 12 €

Notiziario

Il 20 aprile alle 1250:24 UTC è decollato dal Cosmodromo di Baikonur un vettore Soyuz che ha portato in orbita la capsula cargo Progress M-15M (47P).
[Roscosmos]
Riempita con cibo, propellenti e attrezzature, ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale nella giornata di domenica eseguendo un attracco automatico alle 1439 UTC. A bordo c’erano 420 kg di acqua, 50 kg di aria e ossigeno, 902 kg di propellenti per la Stazione e 1226 kg di carico “secco” stipato all’interno del vano pressurizzato.
Il 28 aprile verrà deorbitato e disintegrato sul Pacifico meridionale il precedente cargo che si è sganciato pochi giorni fa, carico di rifiuti.

Ritardo di un’altra settimana per il lancio Falcon 9 – Dragon C2+. A detta dei tecnici della SpaceX, l’hardware dei sistemi di controllo e di telemetria di Terra con la capsula necessitano ancora di alcune messe a punto e quindi si è preferito posticipare il decollo fino a lunedì 7 maggio. Due giorni dopo il lancio Dragon raggiungerà la ISS e verrà agganciato al molo nadir del modulo Harmony per mezzo del braccio robotico della Stazione.

Lo Space Shuttle Discovery è giunto al museo Smithsonian di Washington ed è stato posizionato nella sala dove milioni di persone potranno contemplare la navetta veterana che, con i suoi 39 viaggi nello spazio, è quella con i segni delle missioni più evidenti sulle superfici esterne.
Nel frattempo l’Enterprise è stato posizionato sul 747 SCA e sta attendendo il miglioramento del meteo per effettuare il suo trasferimento verso New York.

"Lancio? Ho detto pranzo!" [9GAG]
Come avrete letto nella Newsletter, il governo Nordcoreano ha sorprendentemente ammesso il fallimento del lancio del 13 aprile scorso e, anche se non ha fatto la stessa cosa con i precedenti lanci, sembra un leggero tentativo di apertura verso l'occidente. In realtà è ormai impossibile effettuare un lancio missilistico senza che il resto del mondo lo venga a sapere e quindi devono essersi resi conto che è inutile negare l'evidenza.

Brutte notizie per quanto riguarda il finanziamento del programma americano di capsule private abitate. Dopo il taglio di oltre il 50% effettuato sul budget 2012 (cosa che comporta un ritardo di un anno sull’avvio delle missioni private abitate dal 2016 al 2017) che lasciava 406 milioni di dollari, un altro taglio molto preoccupante è stato eseguito sulla proposta di finanziamento per il 2013. La somma richiesta di 830 milioni di dollari è stata ridotta dal Congresso di circa il 40% lasciando 525 milioni di dollari e causando sicuramente ulteriori ritardi al programma.

La sonda MESSENGER sta proseguendo la sua spettacolare missione in orbita intorno al pianeta Mercurio. Il 16 e il 20 aprile ha acceso i motori per una manovra di diminuzione della quota in modo da aumentare il dettaglio delle fotografie che sta riprendendo alla superficie del caldissimo pianeta. Dopo un anno di missione primaria le immagini scattate ed inviate a Terra sono già oltre 88'000 e almeno altre 80'000 sono attese nel prossimo anno, quello della missione secondaria. Il cambio di orbita ha modificato il periodo orbitale da 11,6 a 8 ore, ottenendo un periastro di 277 km ed un apoastro di 10'314 km. Sean Solomon, Principal Investigator di MESSENGER, ha detto:“Con questa nuova orbita ci sentiamo come se ci imbarcassimo veramente in una nuova missione”.

[CNES]
Diversi sistemi per la raccolta di immagini, sia in ottico che radar, sono stati puntati sul satellite Envisat, che dall’8 aprile non dà più segni di vita. Da tutte le immagini riprese non risultano danni al corpo del veicolo da 9 tonnellate e sia le antenne che i pannelli solari appaiono integri. Escludendo quindi l’impatto con un MMOD rimane solo il guasto elettrico, dato che l’interruzione delle comunicazioni è stata improvvisa e totale. L’ultima speranza è che il satellite sia andato in safe-mode e non riesca semplicemente a ripristinare il corretto assetto per ottimizzare l’illuminazione dei pannelli solari. Se la rotazione del veicolo riuscisse in qualche modo a far tornare la luce solare sui pannelli e quindi l’energia, Envisat potrebbe riprendere il controllo dell’assetto e riuscire a riavviare i computer di bordo. Oltre alle stazioni di Terra sono stati utilizzati anche altri satelliti in grado di riprendere immagini, fra cui, ad esempio, il satellite francese Pleiades del CNES che ha ripreso, da circa 100 km di distanza, l’immagine che vedete qui sopra.

lunedì 23 aprile 2012

Newsletter, nuovo numero

Di ritorno dalla AstronautiCON 6 a Lecco ho inviato agli abbonati il nuovo numero della Newsletter (44/657), l'edizione italiana del Jonathan's Space Report contenente un sunto di tutti gli ultimi avvenimenti in ambito astronautico.

questo indirizzo trovate i numeri arretrati.

Iscrivetevi inviando una richiesta al mio indirizzo email: basta una email per l'iscrizione e una per l'eventuale cancellazione...

Ed è completamente gratuita!

lunedì 16 aprile 2012

Notiziario

Lo Space Shuttle Discovery è pronto per il trasporto al museo Smithsonian.
[NASA]
Questo suo ultimo volo, in groppa al Boeing 747 “Shuttle Carrier Aircraft” avverrà il 17 aprile e metterà la parola fine alla gloriosa carriera della più anziana delle navette in attività. Prenderà il posto dell’Enterprise che verrà spostato a New York, al museo Intrepid.

Il satellite europeo Envisat, ammiraglia delle sonde ESA in orbita terrestre, ha perso i contatti con i centri di controllo mentre passava sopra la stazione di rilevamento di Kiruna, in Svezia. Dopo dieci anni di onorato servizio (oltre il doppio della vita prevista) è ormai dall’otto aprile che non da più segni di vita e i tecnici del team di recupero prontamente organizzato iniziano a disperare. La missione, la più avanzata di Remote Sensing e ripresa ambientale, era stata estesa fino al 2013 per sovrapporsi con il nuovo programma Sentinel, i cui satelliti inizieranno ad essere lanciati proprio nel 2013. Envisat è dotato di 10 strumenti per sondare i terreni, gli oceani, il ghiaccio e l'atmosfera del nostro pianeta e la sua eredità sarebbe stata presa da una serie di satelliti, ognuno dei quali specializzato in una particolare materia. Envisat pesa quasi nove tonnellate, è lungo 10 metri e ha pannelli solari di quasi 30 metri di larghezza. Viaggia su un’orbita a 800 km di quota e il suo sviluppo e la sua missione sono costati 2,3 miliardi di euro, ma ben 4000 progetti da oltre 70 nazioni sono stati supportati dai suoi dati scientifici. Una vera e propria macchina da ricerca che ora, con questo suo problema, rende urgente il lancio del rimpiazzo Sentinel.

Fallito il lancio del satellite Nordcoreano Kwangmyongsong 3 (“Stella splendente” in Coreano) a bordo del vettore Taepodong 2 (Unha – “Galassia” in Coreano)) partito alle 2239 UTC del 13 aprile. Dopo la spinta del primo stadio, durante la salita verso l’orbita, per ragioni non divulgate è stato visto dividersi in quattro frammenti che sono ricaduti nel mar Giallo dopo aver raggiunto i 120 km di quota. Il lancio è avvenuto dalla Stazione di Lancio per satelliti di Sohae, a nordovest di Pyongyang e a 55 km dal confine cinese. Nonostante la comunità internazionale avesse proibito al regime del paese asiatico di procedere con il lancio, il governo di Pyongyang ha proseguito nei suoi intenti invitando anche i giornalisti nei giorni precedenti all’evento a visitare le installazioni e vedere le attrezzature del centro di lancio.

In Breve.
La Boeing anticipa al 2016 i voli orbitali per la sua capsula di rifornimento CST-100 che fa parte delle capsule commerciali che raggiungeranno la ISS nei prossimi anni.

[ESA]
Utilizzando le immagini del telescopio spaziale europeo a infrarossi Herschel, gli astronomi hanno ottenuto nuove prove sulla struttura di un sistema di solare in formazione intorno alla vicina stella Fomalhaut, che dispone di un anello di sottili grani di polvere e di ghiaccio nati dalla distruzione per collisione di migliaia di comete ogni giorno.

SpaceX sta esaminando un eventuale sito di lancio nel sud del Texas per le missioni commerciali del razzo Falcon e per la sperimentazione di componenti suborbitali riutilizzabili.

giovedì 12 aprile 2012

Newsletter, nuovo numero

Proprio oggi, 51° anniversario dello storico volo di Yuri Gagarin e 31° anniversario del primo lancio Space Shuttle, ho inviato agli abbonati il nuovo numero della Newsletter (43/656), l'edizione italiana del Jonathan's Space Report contenente un sunto di tutti gli ultimi avvenimenti in ambito astronautico.

questo indirizzo trovate i numeri arretrati.

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Ed è completamente gratuita!

lunedì 9 aprile 2012

Notiziario

L’attivazione del circuito di riserva per l’alimentazione del cargo europeo ATV-3 Edoardo Amaldi è andata a buon fine permettendo così di mantenere la permanenza della capsula secondo i piani prestabiliti. Contemporaneamente la linea di produzione di questi cargo sta per essere chiusa essendo ormai arrivati alla costruzione avanzata del quinto esemplare dell’ATV che, come previsto inizialmente, sarà l’ultimo della serie. Attualmente con l’allungamento della vita utile della Stazione fino al 2020, la Comunità Europea sta discutendo su come continuare a contribuire alla causa della ISS una volta che i voli ATV saranno finiti, mentre NASA inizia a pensare di ordinare altri esemplari di cargo giapponese HTV per mantenere alti i livelli di approvvigionamento del grande complesso spaziale.

[Ben Cooper - Spaceflight Now]
Dopo aver solcato i cieli per 25 missioni totalizzando 4677 orbite e 299 giorni nello spazio, lo Space Shuttle Endeavour ha visto la plancia comandi accesa per un’ultima volta prima che venisse definitivamente tolta l’energia dai circuiti di alimentazione. Emozionante vedere tutta la strumentazione attiva, soprattutto pensando come la tecnologia di vent’anni fa sia ancora all’avanguardia…

Al telescopio spaziale NASA per i raggi X chiamato NuSTAR è stata assegnata una nuova finestra di lancio dopo il rinvio avvenuto un paio di settimane fa. Il nuovo tentativo di lancio a bordo di un vettore Pegasus è fissato per giugno, con il giorno preciso non ancora definito.

Grazie a due fotografie di dust devil riprese dalla fotocamera HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter, gli scienziati stanno imparando sempre meglio i meccanismi che producono questi tornado su Marte. Le due foto risalgono al 16 febbraio e al 14 marzo: la prima riprende un dust devil di circa 650 metri di altezza, mentre la seconda un vero gigante, alto almeno una ventina di chilometri. Affinando le tecniche di previsione si potranno fare molte altre fotografie di questi sfuggenti fenomeni.

L’industria missilistica è in continuo fermento, infatti il movimento delle tecnologie di lancio è inarrestabile: un Delta 4 Heavy ha raggiunto la rampa 36 di Cape Canaveral per un lancio il 28 giugno, proprio mentre un altro Delta 4 partiva verso l’orbita; sempre a Cape Canaveral sono in rampa sia il Falcon 9 di SpaceX con la capsula Dragon diretta alla ISS (partenza per il 30 aprile) che un Atlas 5 con un satellite della Marina USA che partirà il 5 maggio; un vettore Zenith è giunto a Long Beach per la preparazione al lancio dalla piattaforma Odyssey che avverrà il 19 maggio.

I pericoli per la ISS sono aumentati dal 2008 a oggi. Nei primi 10 anni di vita (la costruzione è iniziata nel 1998) il complesso orbitale ha avuto meno allarmi da collisione rispetto agli ultimi quattro anni. I motivi si possono ricercare nelle dimensioni della Stazione, ma altri tre eventi sconsiderati hanno peggiorato di molto la situazione. Il primo è stato l’esperimento antisatellite cinese che nel gennaio 2007 ha disintegrato con un missile in orbita il Fengyun 1C creando una nuvola di detriti composta da oltre 1500 pezzi sparsi sull’orbita polare a circa 800 km di quota: ad oggi solo il 6% di quei detriti è rientrato a Terra. Il secondo è stato un incomprensibile frattura del satellite russo Cosmos 2421 che si è diviso in oltre 500 pezzi in tre riprese nel 2008, spargendo i detriti alla quota di 400 km. Fortunatamente a causa della quota relativamente bassa, i frammenti si sono già disintegrati quasi tutti in atmosfera. Il terzo evento è stata la collisione in orbita fra l’Iridium 33 e il Cosmos 2251, avvenuta nel 2009 a quasi 40'000 km/h, evento che ha sparso oltre 1700 pezzi sull’orbita a 800 km di quota.
Questo peggioramento nelle condizioni orbitali aumentano i rischi per la Stazione e per l’equipaggio, ma aumentano anche il tempo impiegato per organizzare le manovre di cambio orbitale o di messa in sicurezza dei sistemi e degli astronauti. La possibile soluzione è quella di migliorare la precisione nei calcoli secondo cui si stabilisce la pericolosità di un passaggio radente. Attualmente se la probabilità di impatto risulta maggiore di 1 su 10'000, occorre intervenire. Se i detriti orbitali e la stessa orbita della ISS fossero stabiliti e seguiti con maggiore precisione, si potrebbero diminuire le situazioni pericolose. E questo è uno degli obiettivi dei tecnici responsabili della Stazione.

[Boeing]
La Boeing ha eseguito in Nevada un test per i paracadute della capsula CST-100, avvicinandosi così al livello di progettazione della sorella Orion della NASA. Il rientro simulato è stato eseguito da un elicottero Erickson Sky Crane che l’ha sganciata da 3'300 metri di quota. Il progetto fa parte del progetto CCDev2 (Commercial Crew Development) che intende portare gli astronauti sulla Stazione Spaziale con mezzi privati entro il 2017. L’atterraggio è avvenuto alla perfezione all’interno del bacino asciutto del lago Delamar, vicino ad Alamo ed ha utilizzato una serie di airbag per attutire l’impatto della capsula col suolo.