Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

sabato 24 dicembre 2011

Notiziario

[NASA]
L’immagine di apertura di questo notiziario è fantastica: la cometa Lovejoy ripresa dalla ISS. Sì, proprio la cometa che pochi giorni fa è sopravvissuta all’incontro ravvicinato con il nostro Sole. Il nome oltretutto è molto natalizio (Lovejoy, amore felicità), ma è dovuto al caso, al fatto che colui che l’ha vista per primo il 27 novembre scorso si chiamasse proprio così: Terry Lovejoy. Il motivo della sua forte visibilità è proprio da ricercare in quel volo radente sul Sole (infatti è una cometa classificata come Sungrazer) che la deve aver surriscaldata, ‘cotta’ in qualche maniera provocando una fortissima attività che scaturisce in quella bellissima doppia coda. È visibile anche da Terra, ma, purtroppo per noi, solo dall’emisfero meridionale. Ha una estensione di circa dieci gradi (per riferimento il diametro lunare è circa mezzo grado), una magnitudine di -4 e per chi può permetterselo, dev’essere uno spettacolo fantastico, senza contare i sei astronauti che si godono la vista dalla Stazione Spaziale!

La Soyuz TMA-03M con a bordo Oleg Kononenko, Andre Kuipers e Don Pettit è partita da Baikonur mercoledì 21 dicembre alle 1316:15 UTC ed ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale il 23 dicembre, eseguendo un attracco perfetto alle 1519 UTC. L’equipaggio della Stazione è quindi nuovamente al completo contando i tre componenti già presenti: Anton Shkaplerov, Anatoliy Ivanishin e il comandante Dan Burbank.

Intanto in Russia un altro vettore Soyuz, partito proprio il 23 alle 1208 UTC dal cosmodromo di Plesetsk ha fallito la messa in orbita del proprio carico. La missione era l’inserimento in orbita di un satellite militare russo Meridian, ma un guasto al terzo stadio ha impedito di ottenere la spinta finale provocando il rientro inatteso. Il vettore e il suo payload sono precipitati in Siberia, vicino alla città di Novosibirsk, la terza città in ordine di grandezza della Russia. Pare comunque che non ci siano stati danni a persone.
Ora siamo nuovamente ad un bivio: la mancanza di affidabilità dei vettori Soyuz intaccherà ancora il trasporto umano e di materiali verso la Stazione Spaziale? È presto per dirlo, ma resta il fatto che il razzo Soyuz è il cavallo di battaglia del trasporto orbitale russo, infatti sono già in programma altri lanci: il 28 dicembre un lancio commerciale con sei satelliti Globalstar, a metà gennaio un cargo Progress e a marzo il prossimo lancio con equipaggio…
C’è da dire che il motore del terzo stadio, quello che pare aver provocato il fallimento di questo lancio, è diverso da quello utilizzato per i voli verso la ISS. Si trattava del nuovo modello RD-0124 a controllo digitale contro il vecchio RD-0110 a controllo analogico delle Soyuz abitate.
Vedremo, ma la beffa del destino continua.

Proporzioni fra pianeti [NASA]
Il telescopio spaziale Kepler ha rilevato i primi pianeti di dimensioni terrestri che orbitano un’altra stella. Si tratta di Kepler 20e e 20f e fanno parte di un sistema planetario composto da almeno cinque pianeti. Entrambi sono troppo vicini alla loro stella per ospitare la vita, ma questa scoperta conferma che il telescopio Kepler è in grado di trovare pianeti di dimensioni terrestri, a oltre 1000 anni luce da noi.
Nel dettaglio, 20f è circa il 3% più grande della Terra, diventando il corpo celeste con dimensioni più simili al nostro pianeta, mentre 20e è addirittura il 13% più piccolo, evidenziando come la sensibilità degli strumenti di Kepler arrivi ben oltre le attese dei progettisti.

Ultimo compito assegnato alla sonda Deep Impact. Con il pochissimo propellente rimasto nei suoi serbatoi, ne verrà modificata la rotta in modo da incrociare l’asteroide 2002GT che incrocia periodicamente la Terra. Il fatto di essere un corpo celeste molto vicino a noi fa diventare 2002GT un potenziale obiettivo per una missione umana, ma anche un potenziale pericolo per il nostro pianeta. Le intenzioni della NASA sono quindi indirizzate verso una seconda estensione della missione di Deep Impact, dopo che ha sparato un proiettile sulla cometa Tempel 1 nel luglio 2005 e ha visitato la cometa Hartley 2 (missione EPOXI) nel novembre 2010. Il costo della missione si attesta sui 5 milioni di dollari l’anno e questo è un punto critico sull’approvazione finale dell’estensione di missione, ma pare che i due kg di propellente (idrazina) ancora presente sulla sonda possano bastare per completare con successo i suoi nuovi compiti.

La sonda Dawn ha abbassato all'inizio di dicembre la sua orbita attorno all’asteroide Vesta ed ora si trova a circa 210 km di quota sulla superficie media del corpo celeste. La risoluzione delle nuove foto che Dawn riprenderà della superficie sarà di circa 200 metri e si prevede che la sonda resti ancora una decina di settimane su Vesta, prima di prepararsi per salpare le ancore verso Cerere, il più grande dei pianeti minori del Sistema Solare, dove arriverà nel 2015.
Discovery, si chiude [Justin Ray/Spaceflight Now]

Chiusa definitivamente la stiva dello Space Shuttle Discovery, lo storico vano di carico che ha visto passare 21 satelliti (oltre al telescopio spaziale Hubble) centinaia di esperimenti e piattaforme di carico, moduli militari e molte parti della Stazione Spaziale Internazionale, è stato sigillato definitivamente, in attesa di essere esposto al museo Smithsonian al posto dell’Enterprise (che si trasferirà a New York all'Intrepid Sea, Air & Space Museum).
E anche Atlantis ha subito una sorte simile, dato che dopo un ultimo avvio dei sistemi di bordo è stata tolta definitivamente corrente a tutti i circuiti interni dell'orbiter. Ci resta una serie di suggestive fotografie della cabina di pilotaggio con tutta la strumentazione accesa per un'ultima volta.
Un ultimo sguardo al Glass Cockpit di Atlantis
[© collectSPACE/Robert Z. Pearlman]
Chiusi i portelloni e tolta la corrente ci rendiamo sempre più conto che è terminata l’era di queste meravigliose macchine.

Per la prima volta dagli albori dell'era spaziale, la famiglia cinese di razzi Lunga Marcia ha superato il tasso annuo di volo della flotta di lanciatori spaziali degli Stati Uniti, con il lancio di un satellite di mappatura ad alta risoluzione, decollo avvenuto con pieno successo.
Lo storico lancio è avvenuto giovedì 22 dicembre dallo spazioporto di Taiyuan alle 0326 UTC, ed ha rappresentato il diciottesimo successo su diciannove tentativi, a fronte di un 17 su 18 da parte degli USA, che inoltre comprendeva ancora i lanci Shuttle, oltre agli Atlas, Delta, Taurus e Minotaur.
Siamo a numeri ben diversi per la Russia con 33 lanci, che però hanno registrato un incremento dei fallimenti; ben quattro nel 2011.

E a questo proposito, fine dei giochi per la sonda russa Fobos-Grunt. Il veicolo da 163 milioni di dollari è stato dato definitivamente per perso e quindi non resta altro da fare che attenderne il rientro. Il perigeo è già sceso sotto i 200 km e in base ai dati esistenti e al tasso medio di discesa dell’orbita, Fobos-Grunt dovrebbe entrare nell’atmosfera terrestre intorno al 15 gennaio prossimo venturo (si dice che la finestra di rientro sia fra il 6 e il 19 gennaio) e, come per altri satelliti rientrati senza controllo negli ultimi tempi, non si sa né l’ora e né il luogo preciso in cui avverrà l’ingresso atmosferico. Di per certo c’è che sarà un grande spettacolo, dato che le oltre sette tonnellate di propellente ancora stivato nei serbatoi di bordo darà vita ad un enorme fuoco d’artificio, distruggendo completamente e con ogni probabilità, l’intero veicolo.

Il Dream Chaser [Sierra Nevada]
Bill Gerstenmaier, direttore delle operazioni spaziali al quartier generale della NASA, ha detto ai giornalisti che il cambio nella gestione dei finanziamenti NASA verso i partner commerciali che si stanno occupando dello sviluppo di nuovi veicoli spaziali, proposto dai vertici dell’agenzia, potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei voli di questi veicoli e ritardarne lo sviluppo. Il passaggio da finanziamento fisso a finanziamento variabile in base ai progressi, potrebbe portare le aziende a dimostrare un livello di avanzamento nei lavori superiore al reale per ottenere più soldi o ottenerli prima, ma sarebbe una politica che potrebbe essere controproducente, intaccando la sicurezza e rallentando lo sviluppo fino ad un’entrata in servizio dei sistemi di trasporto umano che arriverebbe ben oltre il 2017.

venerdì 23 dicembre 2011

Newsletter, nuovo numero

Ho inviato agli abbonati il nuovo numero della Newsletter (38/651), l'edizione italiana del Jonathan's Space Report contenente un sunto di tutti gli ultimi avvenimenti in ambito astronautico.

questo indirizzo trovate i numeri arretrati.

Iscrivetevi inviando una richiesta al mio indirizzo email: basta una email per l'iscrizione e una per l'eventuale cancellazione...

Ed è completamente gratuita!

mercoledì 21 dicembre 2011

Solstizio invernale

Domani 22 dicembre 2011 alle 0530 UTC cade il solstizio invernale per il nostro emisfero Boreale, mentre per l'emisfero Australe sarà solstizio estivo. Siamo quindi al giorno più corto dell'anno (e di conseguenza la notte più lunga). Il solstizio invernale in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione minima, cioè percorre nel cielo l'arco più basso dell'anno.

Questa foto è stata ripresa questa mattina dal mio balcone,
ad una latitudine di poco inferiore ai 45°N.
Le giornate inizieranno ad allungarsi, anche se per i primi giorni sarà un allungamento impercettibile.
Buon inverno a tutti...

sabato 17 dicembre 2011

Un flyby spettacolare

Questa è una sequenza di immagini ripresa dalla sonda SDO (Solar Dynamics Observatory) e fa vedere l'ingresso nella corona solare della cometa Lovejoy, che, come tante altre, sembra si debba schiantare sulla nostra stella.

Ma...

Sì, c'è un risvolto che viene svelato subito dopo.
In realtà la piccola cometa riemerge dall'altro lato del Sole e prosegue la sua traiettoria all'interno del Sistema Solare.
E ci fornisce molti dati scientifici, dato che l'interazione della coda della cometa con la Corona Solare permetterà di imparare nuovi dettagli sulle dinamiche del Sole.

Un dramma mancato e una nuova spettacolare testimonianza che ci giunge da un nostro esploratore robotico, occhi artificiali che il genere umano ha saputo spedire nell'universo per farci vedere quello che non abbiamo mai visto prima...

P.S.: chi di voi sta pensando a Star Trek IV?


giovedì 15 dicembre 2011

Quando la scienza supera la fantascienza

Una immagine che definire eccezionale vuole dire sminuirla...
La sonda Cassini ha effettuato il 12 dicembre il suo volo radente più ravvicinato di sempre di Dione, una luna di Saturno e, scattando immagini, ha colto questa dove compaiono sullo sfondo degli anelli altre due lune, Epimetheus e Pandora...
Io sono rimasto a bocca aperta...
Fate click per vederla a piena definizione.

mercoledì 14 dicembre 2011

Notiziario

MSL Curiosity sta viaggiando verso Marte e ha già accumulato oltre 51 milioni di chilometri percorsi. Dalla sua posizione e sulla rotta verso il Pianeta Rosso ha iniziato l’analisi delle radiazioni spaziali che un eventuale equipaggio umano, su quella stessa rotta, potrebbe trovarsi ad assorbire. Saranno dati molto importanti, e andranno ad integrare i dati raccolti durante la simulazione Mars500, tutte informazioni fondamentali per la futura conquista di Marte.

Il nuovo vettore Taurus 2 della Orbital Sciences sta proseguendo la preparazione al primo lancio che avverrà a febbraio dalla base spaziale di Wallops Island, in Virginia e ha anche avuto l’assegnazione di un nuovo nome: si chiamerà Antares, prendendo così una sua denominazione ben precisa. La Orbital ha altri 3 vettori in produzione (Pegasus, Taurus XL e il Minotaur), ma questo in particolare dovrà occuparsi di portare in orbita la nuova capsula Cygnus che si aggiungerà ai veicoli destinati al rifornimento della ISS.

In preparazione il secondo lancio dallo spazioporto di Kourou per i vettori Soyuz. Il missile è già in rampa e il lancio è previsto per venerdì prossimo, 16 dicembre.

Lo Space Shuttle Explorer, la riproduzione in scala 1:1 presente al Kennedy Space Center, è stato rimosso dal Visitor Complex per il suo trasporto a Houston a bordo di una chiatta. Sarà esposto al Johnson Space Center, dove era situato il Mission Control che ha seguito tutti i voli delle navette. Al KSC è stato fatto posto per preparare il grande hangar che conterrà Atlantis, dopo la preparazione che sta subendo nell’Orbiter Processing Facility. L’Explorer non può viaggiare sul dorso dello SCA (il Boeing 747 attrezzato) dato che non era un esemplare in grado di volare veramente.

SpaceX ha annunciato la data del prossimo volo della capsula Dragon ed ha anche ottenuto il nulla osta per accorpare due missioni consecutive, puntando così direttamente all’attracco con la Stazione Spaziale già con il prossimo lancio, fissato per il 7 febbraio da Cape Canaveral.

Tutto pronto per il lancio della Expedition 30, in programma il 21 dicembre. Don Pettit, Oleg Kononenko e Andre Kuipers raggiungeranno la ISS a bordo della Soyuz TMA-03M dopo circa due giorni di viaggio.

Presentato un nuovo sistema di lancio satellitare denominato Stratolaunch. Su un aereo a doppia fusoliera viene montato il vettore in posizione centrale (sul tipo della combinazione SpaceShip/WhiteKnight) e giunti in quota avviene il lancio vero e proprio.
Con una apertura alare di oltre 117 metri e con sei motori del Boeing 747, questo mostro peserà al decollo oltre 550 tonnellate e avrà un’autonomia di oltre 2400 km permettendo di lanciare virtualmente da qualsiasi punto del pianeta. L’unica limitazione è una pista di decollo lunga almeno 3600 metri. Dietro a questa operazione, i cui primi lanci di prova potrebbero avvenire già fra il 2015 e il 2016, ci sono Paul Allen (co-fondatore di Microsoft), Burt Rutan (Virgin Galactic), Mike Griffin (ex amministratore NASA), Elon Musk con la SpaceX e la Scaled Composites.
Le premesse non sono male…

martedì 13 dicembre 2011

Rapporto mensile lanci, novembre 2011


Riassunto dei lanci eseguiti in tutto il mondo durante il mese di novembre 2011.

Qui trovate il file pdf con la tabella contenente tutti i dati riguardanti i lanci eseguiti.

Vi riassumo i link alle tabelle precedenti:
- Ottobre 2011
- Settembre 2011
- Agosto 2011
- Luglio 2011

Come sempre i vostri commenti sono ben accetti.

martedì 6 dicembre 2011

Un'altra Terra? Probabilmente sì!

Il telescopio spaziale Kepler, gestito della NASA, ha scoperto un pianeta che orbita attorno a un'altra stella alla giusta distanza per avere temperature confortevoli, sostenere un ambiente con acqua allo stato liquido e quindi è possibile che sia presente la vita come la intendiamo noi.
Ricostruzione artistica del pianeta.
Kepler-22b, questo il nome assegnatogli, orbita attorno a una stella molto simile al Sole. Il pianeta è di circa 2,4 volte il raggio della Terra e ha un anno della durata di circa 290 giorni. Ma i ricercatori hanno bisogno di conoscere la sua massa, la densità e la composizione prima di dichiarare che il pianeta è realmente simile alla Terra.
Kepler ha scoperto 48 pianeti candidati, situati nella zona abitabile della loro stella, la zona cosmica temperata in cui gli scienziati ritengono che le condizioni potrebbero sostenere la vita. I pianeti più vicini alla loro stella madre sono troppo caldi, facendo evaporare l'acqua e quindi i nutrienti per eventuali forme di vita. I pianeti più freddi si trovano invece più lontano causando il congelamento dell’acqua.

“È credibile che uno di questi pianeti o le loro lune possa supportare la vita", ha detto Bill Borucki, principal investigator di Kepler presso l’Ames Research Center in California.
Kepler-22b potrebbe essere roccioso, liquido o gassoso. Gli astronomi la prossima estate utilizzeranno i telescopi terrestri per determinare la composizione del pianeta, la densità e dipingere un quadro più chiaro delle sue prospettive di ospitare la vita.
"Siamo certi che si trova dentro la zona abitabile, non è ai margini. E se ha una superficie, è quasi sicuro che abbia una temperatura piacevole" ha detto Borucki.

Kepler-22b orbita attorno a una stella di tipo G, a 600 anni luce dalla Terra. La stella, che è leggermente più fredda e piccola del Sole, si trova nel campo visivo del fotometro di Kepler, una fotocamera il cui CCD ha una risoluzione di 95 megapixel.
“È nel bel mezzo di questa zona abitabile, appena oltre la Terra", ha detto Natalie Batalha, vice leader del team scientifico Kepler ad Ames. "L'altra cosa che è davvero eccitante è il fatto che orbita intorno a una stella molto simile al nostro Sole.".

Jill Tarter, direttore del Centro per la ricerca SETI, ha detto che gli astronomi punteranno i radiotelescopi verso i pianeti scoperti da Kepler per ascoltare eventuali prove di vita intelligente.
"La mia squadra è interessata ad utilizzare i dati di Kepler per trovare pianeti analoghi alla Terra", ha detto Tarter. "Ci sarà una priorità più alta per quei mondi che i nostri colleghi ci dicono di non essere né troppo caldi, né troppo freddi."
SETI è l'acronimo di Search for Extraterrestrial Intelligence. Il SETI Institute è una organizzazione non-profit che affronta scientificamente il problema della origine, la natura e la presenza della vita al difuori della Terra.

Lanciato nel marzo 2009, Kepler è posizionato su un’orbita solare parallela alla Terra e punta il suo telescopio da 1 metro verso le costellazioni del Cigno e della Lira, con un campo di osservazione di 10 gradi che contiene circa 4'500'000 stelle rilevabili. Kepler si sta concentrando su circa 156'000 stelle per le finalità delle sue ricerche.
Kepler con il suo campo di vista.
"Questa è una pietra miliare sulla strada per trovare il gemello della Terra", ha detto Douglas Hudgins, componente del programma scientifico Kepler alla NASA di Washington. "I risultati di Kepler continuano a dimostrare l'importanza delle missioni scientifiche della NASA, che mirano a rispondere ad alcune delle più grandi domande sul nostro posto nell'Universo".
La fotocamera di Kepler controlla costantemente la luminosità di ogni stella presente nel suo catalogo e la missione primaria della sonda è di rilevare i pianeti misurando diminuzioni nella luminosità delle stelle quando i corpi oscuri passano loro davanti. Osservando i "transiti" tre volte, gli scienziati sono vicini a confermare che è un pianeta.
Ulteriori osservazioni dal telescopio spaziale Spitzer della NASA e dalle strutture a Terra, elaborazione dei dati e le recensioni di ricercatori indipendenti, aiutano a riconoscere un candidato come un vero pianeta e non come un'altra stella.

Kepler ha scoperto 2'326 candidati pianeti al di fuori del Sistema Solare. La NASA dice che 207 dei probabili pianeti dovrebbero avere circa le dimensioni della Terra, 680 sono super Terre, 1'181 sono delle dimensioni di Nettuno, 203 sono delle dimensioni di Giove e 55 sono ancora più grandi di Giove.
I funzionari della missione hanno annunciato che 1'094 candidati a nuovo pianeta sono appena stati resi pubblici, a cui aggiungiamo oltre 1'200 unità presentate nel mese di febbraio. Gli scienziati stanno rilasciando i dati sui candidati perché gli astronomi possano, con le loro osservazioni, cercare di confermarli come pianeti reali.

L’annuncio di Kepler-22b incrementa la lista delle scoperte della missione a 29 pianeti. Molti dei pianeti verificati sono oggetti di grande massa o di grandi dimensioni su orbite estremamente vicine alle loro stelle.
Ci vorranno diversi anni per ottenere le osservazioni necessarie a confermare un pianeta di dimensioni terrestri nella zona abitabile. E questo perché i pianeti fatti così transiteranno sulla stella circa una volta all'anno.

Borucki detto che il suo team sta preparando una proposta da consegnare alla NASA nel mese di febbraio, per estendere la missione di Kepler fino al 2015. La missione attuale ha una durata prevista fino alla fine del 2012.
[SpaceFlight Now]

lunedì 5 dicembre 2011

Notiziario

ESA ha annnciato l’interruzione dei tentativi di comunicazione con la sonda russa Phobos-Grunt. Dopo i due parziali successi del 22 e del 23 novembre scorsi, nessun’altra comunicazione è stata ricevuta dalla sonda, ragion per cui l’ente spaziale europeo ha deciso di interrompere l’uso delle Tracking Station di Perth, in Australia e di Maspalomas, alle Canarie, per cercare di ristabilire le comunicazioni. Resta inteso che ESA si dice disposta a riprendere i tentativi se dovesse esserci qualche sviluppo nella situazione. Intanto sono stati rilevati due detriti che si allontanano dalla sonda (uno dei due pare che sia già rientrato). Potrebbero significare che il guasto sofferto da Phobos-Grunt sia più grave del previsto.

Contemporaneamente il rover Curiosity sta viaggiando verso Marte e il centro controllo ha deciso di non eseguire la prima manovra di correzione di rotta prevista, dato che non pare ce ne sia bisogno. D’altro canto MSL ha avuto anche lui un piccolo glitch che ne ha causato l’ingresso in safe mode. Pare che sia stato causato dal sistema di Star Tracker, i dispositivi che si occupano di verificare l'assetto del veicolo. Comunque tutti i computer di bordo sono stati riavviati e anche la rotazione di MSL è stata rallentata da 2,5 a 2,05 giri al minuto.
La prossima correzione di rotta è prevista per fine anno, mentre quella successiva a inizio giugno servirà per iniziare il puntamento fine verso il Cratere Gale.
Venerdì 2 dicembre aveva già percorso 17,5 milioni di chilometri, la comunicazione in downlink era stabile a 25 kbit/s e i pannelli solari di bordo stavano producendo 800 W.

Continua l’emorragia di astronauti dalla NASA. Anche Chris Ferguson ha annunciato le sue dimissioni dall’ente americano e con lui si è completato il trio di comandanti che hanno portato per l’ultima volta le tre navette in orbita. Così dopo Steve Lindsey (Discovery) e Mark Kelly (Endeavour), anche Ferguson, comandante dell’ultima missione di Atlantis lascia il corpo degli astronauti attivi.
La NASA comunque non si arrende e ha indetto un concorso per una nuova classe di astronauti che dovrà essere scelta nel 2013. Per chi volesse partecipare, le candidature dovranno arrivare entro il 27 gennaio prossimo.

La Cina ha superato il primo dicembre il suo record di lanci annuali con il diciassettesimo del 2011. Ma non finisce qui. Gli USA hanno effettuato 18 lanci quest’anno e con il prossimo lancio cinese, previsto il 19 dicembre, ci sarà il pareggio. Pare inoltre che un ulteriore vettore militare segreto debba partire dal paese asiatico, battendo così gli americani. La ciliegina sulla torta è che l’anno prossimo gli USA prevedono dai 16 ai 20 lanci, ma, ovviamente, nessuno con equipaggio. La Cina non ha previsioni globali, ma almeno un paio di lanci con equipaggio, verso la sua stazione spaziale. Comunque in tutto questo, entrambi i contendenti si stanno giocando il secondo posto, dato che la Russia, con 27 lanci ad oggi (e l'obiettivo dei 30 entro fine anno, di cui 4 abitati), è saldamente in testa.