Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

domenica 30 gennaio 2011

Altro cargo per la ISS.

Il lancio [Roscosmos].
Partito venerdì 28 alle 0131 UTC, il cargo Progress M-09M (41P) è giunto sulla Stazione Spaziale Internazionale attraccando al molo Pirs alle 0239 UTC di questa mattina, domenica 30.
Il carico trasportato è il seguente:

Progress M-09M 
identificativo di produzione 11F615A60 #409

Contenuto dei serbatoi 
(massa totale 1222 kg).
Propellenti di rifornimento 502 kg
* Ossigeno 50 kg
Acqua nei serbatoi Rodnik 420 kg
Reserva di propellente per la ISS 250 kg

Contenuto del modulo pressurizzato 
(massa totale 1444 kg).
Equipaggiamento per i sistemi:
* SOGS controllo miscelazione composzione gas 7 kg
* SVO controllo dell’acqua 106 kg
* SOTR controllo scambiatori di calore 9 kg
* SUBA controllo equipaggiamenti 4 kg
* BITS2-12 telemetria 1 kg
* SEP equipaggiamenti elettrici 77 kg
STOR componenti di manutenzione e riparazione 4 kg
Elementi sanitari e igienici 71 kg
Cibo e razioni fresche 222 kg
Equipaggiamento medico, biancheria intima, igiene personale 106 kg
Equipaggiamenti FGB Zarya 140 kg
Equipaggiamenti MRM1 Rassvet 16 kg
Equipaggiamenti Soyuz TMA-M 2 kg
Documentazione di bordo, invii per l’equipaggio, 
       equipaggiamenti video e foto 23 kg
Equipaggiamenti Scientifici, incluso quelli per gli esperimenti 
   "Photon-Gamma" 
   "Typology"
   "UHF-Radiometry"
   "Biodegradation"
   "RadioSkaf-V" (satellite Kedr) 147 kg
Invio speciale per l’equipaggio Russo 138 kg
Invii personali per l’equipaggio Americano 371 kg

Massa totale del carico 2666 kg.

Se consideriamo che entro un mese dovrebbe arrivare anche un ATV ed uno Shuttle, la Stazione non ha mai avuto una quantità così abbondante di rifornimenti in così poco tempo da quando è stata iniziata la sua costruzione…

sabato 29 gennaio 2011

In breve.

Il cargo giapponese Kounotori 2 (HTV-2) ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale alle 1141 UTC di giovedì 27 gennaio. In quel momento il braccio robotico della Stazione ha agganciato il modulo e Cady Coleman con l’assistenza di Paolo Nespoli lo ha poi portato ad un attracco con il modulo Harmony alle 1451 UTC. L’apertura del portello è avvenuta alle 1230 UTC del giorno dopo. Resterà agganciato alla Stazione fino al 28 marzo.


La NASA ha rilasciato una richiesta di informazioni sul possibile uso delle attrezzature che rimarranno inutilizzate dopo la dismissione degli Space Shuttle. Fra queste troviamo praticamente tutto il Kennedy Space Center, visto che nelle prospettive attuali non vi sono più vettori NASA che partiranno dallo storico poligono: le rampe del complesso 39, la Shuttle Landing Facility, il VAB (Vehicle Assembly Building), le sale del launch control e gli hangar dell’OPF (Orbiter Processing Facility). Se a breve la situazione non cambia con l’approvazione di un nuovo programma, si spera che almeno le industrie private possano approfittare di questa possibilità.


[NASA, ESA, G. Illingworth,
R. Bouwens, e il Team HUDF09] 
Pare che le fotocamere di Hubble, il telescopio spaziale, abbiano avuto un notevole incremento di prestazioni dall’ultima manutenzione subita. È notizia di questi giorni la ripresa dell’immagine del più lontano oggetto mai osservato. Si tratta di una protogalassia posta a qualcosa come 13,2 miliardi di anni luce di distanza da noi. Perché “proto” galassia? Semplice. Da quella distanza stiamo vedendo l’immagine che ci arriva dopo aver viaggiato per tutto quello spazio e quel tempo e quindi risale a 13,2 miliardi di anni fa: a quel tempo l’universo era giovanissimo e tutti gli oggetti erano all’inizio della loro formazione. Pensate che l’intero universo aveva un’età di “soli” 480 milioni di anni. Rispetto ai quasi 14 miliardi di anni attuali era un bambino…
L’immagine proviene da una combinazione di diverse riprese per un totale di 41 ore di esposizione.

Newsletter - Nuovo numero.

Ho inviato il nuovo numero della Newsletter, l'edizione italiana del Jonathan Space Report contenente un sunto di tutti gli ultimi avvenimenti in ambito astronautico.


questo indirizzo trovate i numeri arretrati.


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venerdì 28 gennaio 2011

25 anni fa.


La mattina del 28 gennaio 1986 alle ore 11:39 EST (1639 UTC), lo Space Shuttle Challenger si disintegrò dopo 73 secondi di volo (all'inizio della missione STS-51-L, la 25ª missione del programma STS e il 10º volo del Challenger) a causa di un guasto a una guarnizione O-ring nel segmento inferiore del razzo a propellente solido (Solid-fuel Rocket Booster, SRB) destro.

La rottura della guarnizione provocò una fuoriuscita di fiamme dall'SRB che causarono un cedimento strutturale del serbatoio esterno (External Tank, ET) contenente idrogeno ed ossigeno liquidi.

Per i 7 componenti dell'equipaggio non vi fu scampo.

Dick Scobee
Michael J. Smith
Judith Resnik
Ellison Onizuka
Ronald McNair
Greg Jarvis
Christa McAuliffe

«A volte, quando cerchiamo di raggiungere le stelle, falliamo. 
Ma dobbiamo sollevarci nuovamente e andare avanti nonostante il dolore»
- Ronald Reagan -

mercoledì 26 gennaio 2011

Svelato NROL-49.

Il segretissimo satellite NROL-49, codificato dal NORAD come 37348 e con codice internazionale 2011-002A (denominazione ufficiale USA-224), partito la settimana scorsa dalla California, e del quale erano state tenute segrete tutte le caratteristiche, soprattutto quelle orbitali, è stato identificato con una precisione altissima dalla rete di osservatori amatoriali distribuiti in tutto il mondo. 

Si tratta di un satellite di osservazione avanzata chiamato KeyHole KH-12, proveniente da un progetto nato nel 2005 dalle ceneri del programma FIA (Future Imagery Architecture) che si è fagocitato oltre 15 miliardi di dollari in una decina d’anni senza costruire un solo grammo di hardware. Questa nuova serie KeyHole ha invece raggiunto l’operatività.

USA-224 trasmette in banda S sul canale SGLS (Space-Ground Link System) a 2'242,514 MHz, è su un’orbita polare 242 x 1008km x 97,9° con periodo di 97,2 minuti.

Questo dimostra in modo semplice che è difficile nascondere qualcosa in orbita...

martedì 25 gennaio 2011

Uno Smartphone nello Spazio.

I ricercatori dell'Università del Surrey e la Surrey Satellite Technology Limited (SSTL) hanno sviluppato 'STRaND-1', un satellite che contiene uno smartphone Android e che sarà lanciato in orbita attorno alla Terra nel corso dell'anno.
STRaND-1 (Surrey Training, Research and Nanosatellite Demonstrator) è stato sviluppato dal team del Surrey per dimostrare le capacità avanzate di un satellite costruito rapidamente utilizzando avanzati componenti commerciali off-the-shelf (quelli che acquistiamo normalmente nei negozi).

Parte dell'hardware del satellite [SSTL].
Il capo ricercatore del progetto STRaND-1, Dott. Chris Bridges, ha spiegato perché uno smartphone Android in un payload satellitare è l’ideale: "Gli smartphone raggruppano un sacco di componenti come sensori, telecamere, sistemi GPS e radio Wi-Fi, che sono tecnologicamente molto avanzati, ma occupano una frazione delle dimensioni, peso e costo dei componenti utilizzati nei sistemi satellitari esistenti. E poiché molti smartphone sono basati su sistemi operativi open-source, come appunto Android, si prestano alla collaborazione di sviluppatori di software on-line, cioè i creatori delle applicazioni ('apps') per gli smartphone possono anche plausibilmente sviluppare applicazioni per i satelliti”.

Gli smartphone non sono progettati per andare nello spazio, e quindi oltre ai test approfonditi sulla Terra effettuati prima del lancio, ci sarà una campagna di prove in orbita per mettere il telefono sotto stress. Un potente computer costruito dalla SSC metterà alla prova le prestazioni del telefono cellulare una volta nello spazio.
Il computer controlla quali componenti del telefono sono normalmente in funzione e quando si presenta un malfunzionamento dei componenti in orbita si occupa del ripristino. Immagini e messaggi saranno inviati a Terra dal telefono tramite un sistema radio. Una volta che tutte le prove saranno complete, il micro computer di controllo si spegnerà e lo smartphone sarà utilizzato per gestire le parti del satellite.
"Se si potesse dimostrare che uno smartphone può lavorare nello Spazio, si aprirebbe un enorme mercato per una moltitudine di persone e aziende che di solito non possono permettersi di andare nello Spazio. Si tratta di un vero e proprio punto di svolta per l'industria", ha aggiunto il dottor Bridges.
Una completa suite avionica è inserita in questo nano-satellite di 4 kg ed è uno dei tanti progressi tecnologici inclusi in questo satellite-smartphone. Per manovrare con precisione il veicolo, è stato incorporato anche un avanzato sistema di controllo, guida, navigazione e sono presenti anche le ruote di reazione in miniatura e un ricevitore GPS, oltre a innovativi propulsori a impulso di plasma per spostarsi attraverso lo spazio.

La collaborazione di lunga data tra il Surrey Space Centre e la SSTL permette che i benefici della ricerca spaziale avanzata svolta presso l'Università di ingegneria del Surrey passino all’azienda, mentre ricercatori e studenti dell'Università hanno la possibilità di progettare, costruire e far volare hardware reale nello Spazio accanto a ingegneri di tutto il mondo appartenenti ad un’azienda leader nella fornitura di piccoli satelliti.
"Il programma STRaND-1 fa parte della gloriosa storia di una stretta collaborazione tra l'Università e SSTL; partendo dalla missione UoSAT del 1990, attraverso SNAP-1 nel 2000", ha spiegato il dottor Craig Underwood, vicedirettore del Surrey Space Centre e Principal Investigator di STRaND.

Shaun Kenyon, Project Manager di SSTL per STRaND-1, si è detto soddisfatto di come il programma sta progredendo: "Quando siamo arrivati al Surrey Space Center con l'idea di far volare uno smartphone Android, abbiamo trovato sia la competenza che una serie di sottosistemi satellitari innovativi per completare il nostro progetto. Il funzionamento dello smartphone è in realtà solo la ciliegina sulla torta di quello che è già un satellite incredibilmente avanzato."
Doug Liddle, direttore scientifico di SSTL, ha aggiunto: "È previsto che STRaND-1 sia il primo di molti satelliti di questo tipo sviluppati in collaborazione tra l'Università e SSTL. Questo fornisce un mezzo tangibile per i due gruppi per condividere le funzionalità, sviluppare le competenze chiave e di lavorare nello spazio con tecnologie commerciali avanzate. Con un carico utile rappresentato da uno smartphone del costo inferiore a 300 sterline e un satellite che tutto compreso costa meno di un'auto familiare, è emozionante vedere come il team di sviluppo sia riuscito a creare un satellite con tali incredibili performance".

E in effetti se pensiamo ad un qualsiasi Smartphone moderno ci troviamo di fronte ad un dispositivo estremamente avanzato. Si parla di sensori di prossimità, magnetici, gravitazionali, ottici, di onde elettromagnetiche, acustiche, oltre ad un completo sistema GPS e rice-trasmettitori su banda telefonica, bluetooth e wifi. E tutto questo con un peso complessivo inferiore all’ettogrammo, display (che in orbita è inutile) compreso! Chi è appassionato di Star Trek sa che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio Tricorder che ci permette di eseguire le rilevazioni più disparate, anche solo usare la livella per controllare se un quadro è dritto…
Il mondo Android e in generale quello dell’open-source (il software libero) permette poi una diffusione capillare delle applicazioni, grazie soprattutto al fatto che chiunque può scriversi il software che gli interessa e distribuirlo.

domenica 23 gennaio 2011

In breve.

Dopo soli 13 giorni la parlamentare democratica Gabrielle Giffords ha lasciato l’ospedale: i medici dicono che sta recuperando in maniera incredibile. Ricordo che era stata colpita da un colpo di pistola che le ha attraversato il cranio durante l’attentato dell’8 gennaio a Tucson ed è la moglie del Comandante della missione STS-134, Mark Kelly. Ci vorrà tempo, ma probabilmente riuscirà a riprendere a camminare e parlare. Verrebbe da dire “Lassù qualcuno la ama”. Sicuramente ha conoscenze ‘in alto’: suo cognato (gemello di suo marito) attualmente è sulla ISS…

La patch della STS-135 [NASA].
Venerdì 21 gennaio è stata eseguita la EVA-27 sulla Stazione Spaziale Internazionale. Dmitry Kondratyev e Oleg Skripochka sono usciti alle 1429 UTC e sono rientrati alle 1952 UTC compiendo un’attività extraveicolare di cinque ore e 23 minuti. Diverse le operazioni, fra cui la sostituzione di alcune coperture esterne, l’installazione di una telecamera e di alcuni sensori di telemetria oltre ad altre minori. Si trattava della EVA numero 152 dall’inizio della costruzione della ISS, la 27esima portata a termine dai cosmonauti russi e la prima di quest’anno.

Space Adventures ha ottenuto il permesso di vendere dei posti sulle capsule Soyuz per portare “turisti” nello spazio. Da parte sua la Rocket Space Corporation Energia ha deciso di aumentare la produzione delle Soyuz per coprire le maggiori richieste di posti verso l’orbita. Il costo di un sedile su una capsula russa continua ad essere attestato fra i 30 e i 40 milioni di dollari. Verrà quindi aggiunto un quinto viaggio Soyuz ogni anno e i posti saranno disponibili dal 2013.

La Missione STS-335 (quella di soccorso per la STS-134), dopo aver ottenuto una possibile data di lancio, pare che sia stata promossa definitivamente a STS-135, quindi missione nominale, tant’è vero che le è stato assegnato anche uno stemma di missione ufficiale: uno Shuttle abbracciato dal ‘vector’ dello stemma della NASA incorniciato da una “omega”, ultima lettera dell’alfabeto greco per l’ultimo capitolo dell’avventura Space Shuttle. Semplice e suggestivo.

Per l’effettuazione definitiva manca comunque ancora l’ufficialità della direzione NASA.

Partito HTV-2, un cargo verso la ISS.

Il Giappone ha lanciato con successo ieri, 22 gennaio, il secondo esemplare della capsula robotica HTV (H-2 Transfer Vehicle), uno dei tre veicoli deputati al rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale e del suo equipaggio di sei persone.

Il cargo, del peso di oltre 16 tonnellate, è decollato a bordo di un razzo H-2B alle 0537:57 UTC dal Launch Pad n. 2 presso il Tanegashima Space Center, la base sull’isola posta sulla punta meridionale del Giappone.
Il razzo alto 56 metri è salito in un cielo sereno, rompendo la barriera del suono circa un minuto dopo la partenza dalla sua rampa di lancio posta in riva al mare. Quattro booster a propellente solido si sono sganciati dopo due minuti di volo e i due motori principali del primo stadio del lanciatore hanno completato la loro funzione meno di quattro minuti più tardi. Il secondo stadio a idrogeno ha poi posto l'H-2 Transfer Vehicle in orbita e rilasciato il carico utile 15 minuti e 13 secondi dopo aver lasciato la Terra. Il veicolo è entrato in un’orbita iniziale di 198 x 298 km con un angolo di inclinazione di 51,6 gradi rispetto all'equatore. Il lancio è stato rinviato di due giorni per problemi meteo, ma alla fine tutto è andato per il meglio.

Il lancio, terzo in assoluto
di quest'anno [JAXA].
Il Giappone ha chiamato la capsula Kounotori 2, che significa cicogna bianca ed è l’unico veicolo che continuerà a rifornire la Stazione con elementi per l’esterno. Infatti HTV possiede una stiva non pressurizzata che questa volta contiene oltre 900 kg di attrezzature e ricambi. La capsula costruita dalla Mitsubishi Heavy Industries con la JAXA, è anche l’unico veicolo che attraccando dal lato americano della Stazione può trasportare i moduli rack standard con cui si organizza e si gestisce lo spazio interno della ISS, e questo grazie ai portelli di attracco più grandi.
Un HTV è diviso in tre parti: un modulo pressurizzato che è quello che attracca fisicamente alla Stazione, un modulo non pressurizzato che viene scaricato direttamente dal braccio robotico SSRMS ed un modulo di servizio con tutta l’avionica e i quattro motori principali della capsula, mentre la superficie esterna è coperta da 57 pannelli fotovoltaici e 28 motori di manovra.
HTV 2 contiene ben 8 rack, due dei quali contengono esperimenti per il modulo giapponese Kibo. Il carico totale ammonta a quasi 4 tonnellate di materiali, dei quali 2226 kg per conto della NASA.
Lungo 10 metri e con un diametro di 4,2 metri, il cargo arriverà sulla Stazione giovedì prossimo 27 gennaio alle 1144 UTC, quando, dopo l’avvicinamento eseguito con il sistema di guida laser e la fermata a circa 10 metri di distanza dal portello d’attracco, il nostro Paolo Nespoli con Cady Coleman lo agganceranno con il braccio robotico e eseguiranno l’attracco finale.

La previsione è di restare ormeggiato al molo nadir di Harmony per oltre un mese, fino all’8 marzo, momento in cui, carico di rifiuti della stazione, mollerà gli ormeggi per un rientro distruttivo al disopra dell’Oceano Pacifico meridionale.

Fra fine febbraio e inizio marzo sarà l'unica volta nella storia della Stazione, in cui tutti gli attuali veicoli pressurizzati operativi saranno presenti contemporaneamente sul grande laboratorio orbitante. Se verranno rispettati i programmi, lo Shuttle Discovery, HTV, ATV, Soyuz e Progress saranno tutti ormeggiati al complesso allo stesso tempo.

sabato 22 gennaio 2011

Lancio californiano per il Delta IV.

Un satellite segreto del ministero della difesa degli Stati Uniti è partito ieri 21 gennaio a bordo del razzo più grande mai lanciato dalla costa della California. Il satellite National Reconnaissance Office L-49 (NROL-49) è uno dei più grandi carichi mai collocati in orbita polare attorno alla Terra e servirà sia come piattaforma di allarme rapido contro minacce esterne e sia per l’osservazione delle regioni ostili note. Questo volo ha segnato il primo lancio del nuovo anno per gli Stati Uniti.

Il lancio [LA Daily News].
Il vettore Delta IV Heavy con tre motori a propellente liquido capaci di sprigionare 17 milioni di cavalli ciascuno, è partito alle ore 2110:30 UTC dalla rampa di lancio SLC-6 a Vandenberg, base aerea della California.
Questo quinto decollo di un Delta IV Heavy si unisce ai precedenti che sono stati tutti lanciati dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida a partire dal gennaio 2004.

Il Delta IV è alto 71 metri ed ha tre “fusoliere” ciascuna terminante con un motore RS-68 in grado di fornire una spinta di 343 tonnellate. Durante il conto alla rovescia c’è stato un leggero ritardo di due minuti per evitare dei detriti spaziali che attraversavano la traiettoria del veicolo in salita. Dopo poco più di sei minuti dal lancio si è avuto il Main Engine Cut Off, con lo spegnimento dei propulsori e il distacco di tutto il triplo primo stadio.

Una volta che il Delta si è alzato nel cielo azzurro di mezzogiorno, il lancio è diventato visibile in tutta la regione a sud di Los Angeles, puntando ulteriormente verso sud sull'Oceano Pacifico, ma restando quasi parallelo con Baja California.
Il momento esatto di distacco del carico utile non è stato divulgato a causa della natura segreta del satellite, controllato dal 30° Stormo USAF di Vandenberg.

Il prossimo lancio Delta IV-H è previsto da Cape Canaveral nel mese di dicembre, mentre due Delta IV di medie dimensioni verranno lanciati a partire da questa primavera sempre dalla Florida.

venerdì 21 gennaio 2011

Lancio Zenit.

Un razzo Zenit è decollato il 20 gennaio dal Kazakistan con un satellite meteorologico russo in grado di scattare immagini in tempo reale di nubi e tempeste.
Il vettore ucraino Zenit 3F è decollato alle 1229 UTC dalla torre di lancio 45 del Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan. È stato il primo lancio spaziale del 2011.
Il lancio [Roscosmos].

Il razzo alto 20 piani è scomparso tra le nuvole basse pochi secondi dopo il lancio, dopo cioè aver lasciato un centro spaziale coperto di neve. Meno di 10 minuti dopo il lancio, lo Zenit a due stadi ha posizionato lo stadio orbitale russo Freget e il veicolo spaziale Electro-L in un'orbita di parcheggio preliminare appena al di sopra dell'atmosfera. Tre accensioni del Fregat sono state programmate per aumentare la sua quota fino a oltre 35.000 km, rilasciare alle 2128 UTC il carico utile Electro-L in un'orbita che sarebbe poi stata circolarizzata dai motori del satellite rendendola geostazionaria sopra l'equatore. Questo lancio ha segnato la prima volta in cui un upper-stage Fregat, che viene spesso utilizzato sui razzi Soyuz, ha volato con un booster Zenit.

Il satellite Electro-L è il secondo osservatorio meteorologico Russo d'alta quota e giunge dopo una missione travagliata avviata nel 1994 che non ha mai raggiunto tutti i suoi obiettivi. La seconda generazione di veicoli per il programma Electro-L ha affrontato anni di ritardo a causa di interruzioni nei finanziamenti. Secondo Roscosmos, l'agenzia spaziale russa, il veicolo spaziale Electro-L funzionerà per un massimo di 10 anni, raccogliendo più volte ogni ora immagini meteorologiche con le telecamere nel visibile e nell'infrarosso. La posizione del satellite in orbita geostazionaria produrrà una vista dell'intero disco terrestre, consentendo ai suoi sensori meteo di osservare le grandi perturbazioni in una larga parte dell'Asia, del Medio Oriente e dell'Oceano Indiano. Electro-L 1 sarà posizionato sui 76° di longitudine est, punto fisso sopra l'Oceano Indiano.

Il satellite di 1’725 kg studierà i fenomeni meteorologici dallo spazio e darà preziose indicazioni per i servizi di ricerca e soccorso. Il suo payload scientifico è di quasi mezza tonnellata.
Il progetto Electro-L si unisce ad una rete internazionale di satelliti meteorologici geostazionari, che include quelli di Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina e India.
Electro-L è anche conosciuto con il nome GOMS No. 2, abbreviazione di Geostationary Operational Meteorological Satellite.

NPO Lavochkin ha costruito questa sonda per un consorzio di istituzioni del governo russo guidato da Roscosmos e da due agenzie meteo ufficiali - ROSHYDROMET e Planeta. Anche l'esercito russo utilizzerà i dati forniti dal sistema Electro-L. In diverse prossime missioni spaziali verrà utilizzata una struttura simile a quella usata per Electro-L. Molti di quei satelliti partiranno su razzi Zenit 3F, e fra questi ci sarà anche la sonda Russa per Marte chiamata Phobos-Grunt.
Il prossimo lancio Zenit 3F porterà nello spazio a maggio il satellite Spektr R, osservatorio astronomico.

giovedì 20 gennaio 2011

STS-135 si avvicina.

La NASA ha stabilito una data di lancio di massima per l’ultima missione Shuttle, la STS-135 che sarà effettuata dalla navetta Atlantis.
La data impostata oggi è il 28 giugno, anche se questa missione, richiesta dal parlamento americano, non è ancora stata approvata definitivamente dall’agenzia spaziale americana.

Atlantis porterà il MPLM Raffaello con un carico di rifornimenti e riporterà a Terra una pompa guasta del circuito di raffreddamento ad ammoniaca della Stazione. Altri esperimenti e piccoli lavori di manutenzione terranno occupati i quattro membri dell’equipaggio e con questo ultimo capitolo si chiuderà l’avventura Space Shuttle.

Attendiamo ora l’approvazione definitiva per inserire nel programma anche l’ultimo volo.

Partita la NanoSail.

Ricordate la vela solare data per dispersa il 13 dicembre scorso? Ebbene, i tecnici della NASA, dopo accurate analisi, hanno verificato che il sistema di eiezione dal satellite “padre” FASTSAT (Fast, Affordable, Science and Technology Satellite) non era ancora entrato in azione.
Una volta appurato ciò, il passo successivo è stato avviare una procedura di test e stabilire un nuovo tentativo di lancio.

Detto, fatto! Il 18 gennaio alle 0300 UTC, un nuovo comando di eiezione è stato inviato al satellite che, questa volta, è andato a buon fine. Tant’è vero che il segnale di tracciamento sui 437,270 MHz è stato rilevato da diverse stazioni di Terra, molte delle quali amatoriali.

Una volta aperta, la vela avrà una superficie di oltre sei volte superiore rispetto ai satelliti Iridium, quelli che provocano nel cielo i famosi lampi di luce, noti come Iridium Flare. Se tanto mi da tanto, essere nel posto giusto può significare uno splendido spettacolo nel cielo...
Ora il team è alle prese con il dispiegamento della vela che dovrebbe avvenire alle 0300 UTC di questa notte.


Aggiornamento.
Vela polimerica dispiegata e NanoSail completamente operativa.
Orbita 623 x 654 km - 72,0°.
Come evidenziato nei commenti anche il sito Heavens-Above ha iniziato a tracciare il satellite. Per ora è riportato un solo passaggio al giorno con una luminosità circa equivalente alla magnitudine 4, ma probabilmente non è ancora considerato il dispiegamento della vela che ha una superficie di oltre 9 metri quadrati.


La vela solare resterà attiva in orbita bassa per un periodo che va dai 70 ai 120 giorni, a seconda del comportamento dell'atmosfera terrestre (e quindi dall'effetto aerofrenante sul veicolo).


Un'altra stellina artificiale che attraversa i nostri cieli...

mercoledì 19 gennaio 2011

STS-133 Sostituito l’astronauta infortunato.

La sostituzione è ormai definitiva: dopo l’incidente in bicicletta occorso a Timothy Kopra, la NASA ha deciso di sostituire immediatamente e definitivamente l’astronauta nell’equipaggio del Discovery per la STS-133.
Prenderà il suo posto il veterano Stephen Bowen, fresco di missione e quindi di addestramento, dato che ha partecipato all’ultima missione eseguita, la STS-132 partita nel maggio scorso e soprattutto ha eseguito due attività extraveicolari proprio in quella missione.
Stephen Bowen [NASA].
Questo significa che molto probabilmente non avrà problemi a recuperare la parte di addestramento specifico che riguarda questa particolare missione, dato che mancano ormai solo più sei settimane al lancio. Con questa manovra la NASA si dice fiduciosa sull’attuale data di lancio, il 24 febbraio.
La sostituzione di Kopra riporta alla mente quella avvenuta tre giorni prima del lancio di Apollo 13, quando il pilota del modulo di comando Ken Mattingly venne sostituito da Jack Swigert, cosa che divenne quasi un colpo di fortuna grazie all’aiuto che Mattingly poté dare da Terra al salvataggio dei colleghi in difficoltà.

Le missioni shuttle non hanno mai avuto un equipaggio di backup, prassi consolidata in tutte le missioni Mercury, Gemini, Apollo e attualmente Soyuz, soprattutto a causa del fatto che con equipaggi di 6-7 componenti e 4-5 missioni contemporaneamente in addestramento significava una quantità di riserve assolutamente ingestibile. Le sostituzioni sono sempre state decise “al volo” scegliendo dal grande bacino di astronauti in addestramento.
Ora siamo alla fine del programma e quindi gli astronauti in addestramento sono pochi, ma sono moltissimi i veterani che hanno eseguito almeno una missione sulla navetta americana.

Anche l’usanza di far recuperare il volo “perso” a chi veniva sostituito non può valere per Kopra, sempre per il fatto che tutte le ultime missioni hanno l’equipaggio già assegnato, senza contare che se è vero che la caduta in bici gli ha causato la frattura del bacino (non ci sono dichiarazioni ufficiali NASA per il rispetto della privacy dell’astronauta) sarà difficile che riesca a ritornare in piena efficienza entro la fine del programma.

martedì 18 gennaio 2011

Il telescopio James Webb prosegue, anche se a fatica.

Le imprese e il team di lavoro che si stanno occupando del telescopio spaziale James Webb, continueranno quest'anno a consegnare i componenti dell'osservatorio, nonostante l'ansia crescente per la data di lancio definitiva della missione e per il costo finale di questa impresa.

Gli ingegneri e gli scienziati sono impegnati su due continenti nella costruzione e test degli specchi ricoperti d'oro, il cuore scientifico dell'Osservatorio, oltre ai quattro strumenti astrofisici che serviranno ad andare a ritroso nel tempo per osservare la genesi di stelle e galassie.
Oltre 1000 persone hanno già collaborato al JWST.
Questo è il gruppo del Goddard Space Flight Center
fotografati davanti ad un modello di JWST [NASA].
Anche se i componenti principali del telescopio saranno pronti entro la fine del 2011, ci vorranno anni per l'integrazione di tutte le parti, per la costruzione del veicolo spaziale vero e proprio e per il completamento di collaudi e test.

La missione si è trovata in problemi di bilancio fin dall’avvio della fase di competenza NASA nel 2008. L'aumento dei costi ha catturato l'attenzione del Congresso, quando quest'anno il Sen. Barbara Mikulski, ha chiesto una revisione indipendente delle difficoltà di bilancio, che minacciavano indirettamente altre sonde scientifiche ad alta priorità, oltre al futuro del programma di ricerca astronomica della NASA.
Presieduto da Giovanni Casani, un rispettato ingegnere veterano della NASA, il pannello del riesame ha concluso che la prima occasione in cui si potrebbe lanciare JWST è il settembre 2015. L’analisi ha predetto un costo del ciclo di vita del progetto che si attesta su almeno 6,5 miliardi di dollari, mentre il precedente rapporto della NASA stimava i costi della missione a circa 5,1 miliardi e prevedeva un lancio nel giugno 2014. Teniamo presente che alla sua nascita il progetto James Webb Space Telescope aveva un costo stimato di un miliardo di dollari.

Durante l’analisi è stato evidenziato che la NASA poteva aver fatto dei giochi di bilancio, in particolare all'interno del progetto JWST, ma Casani ha difeso i successi nelle prime fasi dello sviluppo tecnico del telescopio. Comunque, sono stati finora spesi circa 3 miliardi di dollari per JWST.
L’avanzamento dei lavori è evidente nei laboratori negli Stati Uniti e in Europa, dove gli ingegneri si stanno preparando a spedire parti significative del telescopio verso il Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, ma i ritardi sono altrettanto chiari. In base alle timeline stabilite otto anni fa, all’inizio del progetto, il JWST doveva essere attivo già adesso. Invece i manager dell’agenzia sono alle prese con l'aumento dei costi e con i problemi degli ingegneri a rispettare i programmi con il conseguente aumento delle spese.

La relazione Casani ha detto che la NASA necessita di un aumento di budget di almeno 250 milioni dollari per JWST per gli anni 2011 e 2012, e questo solo per rispettare una data di lancio posta nel settembre 2015. Elizabeth Robinson, Chief Financial Officer della NASA, dal canto suo ha detto al Congresso che lei non si aspetta che i finanziamenti arrivino quest'anno. A questo proposito la NASA sta facendo una valutazione interna del progetto per ottenere in proprio il finanziamento.

Richard Howard, direttore del progetto JWST presso il quartier generale della NASA, ha detto che spera di avere una nuova previsione per l’avanzamento del progetto entro febbraio in modo da poter avviare la revisione indipendente. L'approvazione finale della NASA arriverebbe pochi mesi dopo, quando i bilanci federali per il 2011 e 2012 saranno più chiari.
Ovviamente il problema economico avrà come risvolto che tutto il denaro deviato su JWST mancherà ad altre missioni e il risultato finale sarà un rallentamento generale nello sviluppo e preparazione di tutte le altre missioni scientifiche NASA.

domenica 16 gennaio 2011

STS-133 Altra tegola.

Timothy Kopra, componente dell'equipaggio del Discovery per il prossimo volo del 24 febbraio è incorso in un incidente mentre andava in bicicletta. Non è in pericolo di vita, ma pare che abbia subito la frattura dell'anca.
Tim è uno dei componenti chiave della missione dato che è uno degli spacewalker, coloro che effettuano le passeggiate spaziali. 


A questo punto la Nasa deve analizzare la situazione e decidere rapidamente, anche se diventa possibile un altro rinvio. I manager sono già al lavoro.


Le date, da poco stabilite, sono queste:
STS-133 Lancio 24 febbraio ore 22:50 italiane
STS-134 Lancio 20 aprile ore 1:48 italiane.

sabato 15 gennaio 2011

Fermi cattura l’antimateria nei Temporali.

Gli scienziati della NASA, usando il Fermi Gamma-ray Space Telescope hanno rilevato fasci di antimateria provenienti dai temporali sulla Terra, un fenomeno mai visto prima. Si pensa che le particelle di antimateria si formino come lampo di raggi gamma terrestre (TGF, Terrestrial Gamma-ray Flash), un impulso prodotto all'interno dei temporali e per la precisione sono associati ai fulmini. Si stima che circa 500 TGF si verificano ogni giorno in tutto il mondo, ma la maggior parte non vengono rilevati.

Schema di un Burst proveniente da un temporale.
In rosa i raggi gamma, in giallo il fascio di elettroni
e in verde i positroni. [NASA]
"Questi segnali sono la prima prova diretta che i temporali generano fasci di particelle di antimateria" ha detto Michael Briggs, membro del team che si occupa del Gamma-ray Burst Monitor (GBM) di Fermi, un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Alabama a Huntsville. I risultati sono stati presentati lunedì scorso, 10 gennaio, durante una conferenza stampa nella riunione dell'American Astronomical Society a Seattle.
Fermi è progettato per monitorare i raggi gamma, la più alta energia sotto forma di luce (fotoni). 

Quando una particella di antimateria si scontra all’interno di Fermi con una particella di materia, le particelle si annientano e vengono emessi raggi gamma. Il GBM ha rilevato raggi gamma con energie di 511’000 elettron-volt, un segnale che indica che un elettrone ha incontrato la sua controparte di antimateria, un positrone.
Il Fermi Gamma-ray Space Telescope ha rilevato fasci di antimateria provenienti dai temporali, i quali, agendo come enormi acceleratori di particelle, possono emettere lampi di raggi gamma, chiamati appunto TGF, con elettroni ad alta energia e positroni.
Anche se il GBM di Fermi è stato progettato per osservare eventi ad alta energia nell'universo, è anche in grado di fornire spunti preziosi per questo strano fenomeno. Il GBM monitora costantemente l'intera volta celeste e la Terra sottostante. Il team dello strumento GBM ha già individuato oltre 130 TGF dal lancio di Fermi nel 2008.

"In orbita da meno di tre anni, la missione Fermi ha dimostrato di essere uno strumento incredibile per sondare l'universo. Ora veniamo a sapere che si può scoprire misteri molto, molto più vicini a casa", ha detto Ilana Harrus, scienziato del programma Fermi a Washington.
La rilevazione dei positroni mostra che molte particelle ad alta energia vengono espulse dall'atmosfera. In effetti, gli scienziati sono ora convinti che tutti i TGF emettono elettroni e positroni e un documento sui risultati sarà pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.

"I risultati di Fermi ci hanno fatto fare un passo avanti verso la comprensione di come funzionano i TGF", ha detto Steven Cummer della Duke University. "Dobbiamo ancora capire cosa hanno di speciale queste tempeste e il ruolo preciso che svolgono i fulmini nel processo".

giovedì 13 gennaio 2011

STS-134 Nominato sostituto per il comandante.

Non è ancora una sostituzione definitiva, ma è una misura cautelativa che permetterà all'equipaggio dell'ultima missione dello Space Shuttle Endeavour di completare l'addestramento.
Il lancio è attualmente previsto per la metà di aprile ed è la prima volta che il comandante di una missione STS viene sostituito così vicino alla data del liftoff.
Frederick Sturckow sostituirà Mark Kelly nel training finale della missione per permettere a Kelly di restare al capezzale della moglie, ricoverata in gravi condizioni nell'ospedale di Tucson dopo l'attentato che ha subito sabato scorso.

Attenzione, ripeto che non è ancora una sostituzione definitiva, ma una semplice misura perché l'equipaggio dell'Endeavour possa terminare l'addestramento e contemporaneamente il comandante designato possa dedicarsi totalmente alla propria famiglia senza l'assillo della NASA.

Ricordo che a bordo della STS-134 sarà presente il nostro Roberto Vittori e l'altrettanto "nostro" Mike Fincke che porterà nello spazio una bandiera italiana con gli stemmi del comune di Lecco, dell'associazione Deep Space e di ISAA, Italian Space and Astronautics Association.
Questa bandiera è stata preparata dai direttivi delle associazioni all'ultima edizione dell'AstronautiCON su richiesta diretta di Mike e si aggiunge a quella donata al Col. Vittori dal Presidente della Repubblica Napolitano.

Quale onore...

martedì 11 gennaio 2011

STS-133 Lavori in corso.

La NASA ha deciso di effettuare il lavoro di rinforzo su tutte 108 le nervature, montando nella parte superiore dei rinforzi che assicureranno una maggiore resistenza alle deformazioni indotte dalle temperature criogeniche dei propellenti caricati nei serbatoi. È stato infatti notato che durante lo riempimento del serbatoio di ossigeno liquido (quello che si trova sopra all’intertank e appoggia proprio sulla zona che si danneggia) ed il suo conseguente restringimento per la repentina diminuzione della temperatura, si formano le famose crepe. Questa situazione particolare è stata notata durante un test eseguito nei laboratori su elementi uguali a quelli montati sull'ET del Discovery.

I tecnici al lavoro [NASA].
Terminati i lavori, l’irrigidimento della zona critica impedirà la formazione di qualsiasi altra crepa scongiurando eventuali pericoli durante il lancio e portando l'efficienza di questo External Tank al 100%.
Siamo ormai agli sgoccioli del programma e questo ET è l’ultimo della sua serie dato che quelli assegnati per la STS-134 e per l’eventuale STS-135 sono costruiti con materiali più resistenti.

Come data di lancio, la proposta è di utilizzare il 24 febbraio alle 2150:13 UTC (le 22:50 italiane), data che verrà confermata se la NASA troverà un accordo con l’ESA che dovrà accorciare, comprimendola, la scaletta di operazioni da effettuare con l’ATV (in partenza dalla Guyana Francese il 15 febbraio) prima dell’attracco alla ISS.
Anche per il lancio dell’Endeavour si pensa ad una variazione nella data di lancio, presumibilmente fissato per il 18 aprile, ma tutto resta da confermare anche alla luce di quanto è accaduto alla moglie del comandante Mark Kelly.

lunedì 10 gennaio 2011

Sette anni su Marte.

Nove mesi dopo l'ultimo collegamento con il Mars Exploration Rover Spirit, la NASA sta intensificando gli sforzi per riprendere le comunicazioni prima che la primavera nell'emisfero sud di Marte si concluda a metà marzo.
Spirit è atterrato su Marte il 4 Gennaio 2004 per una missione destinata a durare per tre mesi. Dopo aver completato gli obiettivi della missione principale, Spirit ha lavorato per più di cinque anni nella missione estesa.

"La quantità di energia solare disponibile per Spirit continua ad aumentare ogni giorno", ha detto John Callas, il Project Manager del Mars Exploration Rover al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. "Finché potremo, faremo tutto il possibile per ristabilire le comunicazioni con il rover".

Dopo la metà di marzo, le prospettive di risentire Spirit cominceranno a scendere. Le strategie di comunicazione cambiano a seconda dei problemi che possono aver colpito Spirit e ormai non si parla più di semplice condizione di bassa potenza, ma anche di problemi più seri, tanto che una possibile conclusione della missione per i danni provocati dal freddo durante l'inverno marziano è una possibilità reale.
Spirit e il suo gemello, Opportunity che è atterrato tre settimane dopo di lui ed è ancora attivo, hanno fatto importanti scoperte sull'acqua presente al disotto della superficie marziana, che potrebbe essere stata in grado di sostenere la vita microbica.

L'ultima comunicazione di Spirit risale al 22 marzo 2010. Il team di tecnici al JPL aveva anticipato che il rover sarebbe entrato in una modalità di bassa potenza con attività minima, tranne per la ricarica e il riscaldamento delle batterie, oltre a mantenere in funzione il suo orologio interno. Con la maggior parte dei riscaldatori spenti, le temperature interne di Spirit sono scese molto al disotto di quelle precedentemente affrontate dal rover, condizione che potrebbe aver causato danni, impedendone il risveglio o riducendone le sue prestazioni.

La primavera nell'emisfero sud di Marte ha avuto inizio nel novembre 2010, ma già in precedenza le antenne della Deep Space Network poste in California, in Spagna e in Australia sono rimaste all'ascolto di qualsiasi segnale proveniente da Spirit. Il team di controllo ha anche iniziato l'invio di comandi per stimolare una risposta dal rover, nel caso in cui avesse perso la cognizione del tempo.

Ora il monitoraggio è stato intensificato e sono stati inseriti periodi di ascolto aggiuntivi che includono ogni momento in cui Spirit potrebbe inviare un segnale al Mars Reconnaissance Orbiter che fa da ripetitore orbitale. Oltre alla estensione dell'ascolto a tutto il giorno marziano sono stati ampliati anche i range di frequenza per prevedere eventuali effetti delle basse temperature sui sistemi radio di Spirit.

sabato 8 gennaio 2011

Sparatoria in Arizona.

Durante un incontro pubblico la rappresentante democratica Gabrielle Giffords è stata gravemente ferita al capo da un uomo che ha improvvisamente aperto il fuoco all'impazzata con una pistola, colpendo anche molte altre persone.

Sembra una semplice notizia di cronaca nera, ma quella signora è la moglie di Mark Kelly, il comandante designato per la missione Shuttle STS-134 in partenza ad aprile con l'Endeavour.

Colpita da un proiettile, la Giffords è apparsa in condizioni disperate, ma il pronto ricovero in ospedale e l'immediato intervento chirurgico a cui è stata sottoposta le ha probabilmente salvato la vita. I medici non si sbilanciano ancora sulle possibili ripercussioni che potranno avere eventuali danni al cervello, dato che il proiettile ha attraversato un lato della testa della donna, ma dopo l'intervento c'è un leggero ottimismo.

Mark Kelly ha immediatamente preso un volo da Houston, dove si stava addestrando per la missione, verso Tucson per raggiungere al più presto la moglie. Il fratello gemello di Kelly, Scott, è l'attuale comandante della Stazione Spaziale Internazionale ed è stato immediatamente avvertito.

Purtroppo nella sparatoria ci sono stati sei morti, fra cui una bambina di 9 anni, e 12 feriti.

venerdì 7 gennaio 2011

STS-133 Continua il tormentone.

Ieri i manager della NASA hanno deciso di dare agli ingegneri più tempo per valutare le crepe nel serbatoio esterno e i possibili scenari di riparazione, escludendo un lancio all'inizio di febbraio per la navetta Discovery. La prossima finestra di lancio per gli shuttle si apre il 27 febbraio ma la NASA sta valutando se è possibile un anticipo anche solo di un paio di giorni.

Altre riunioni sono previste la prossima settimana per esaminare i progressi compiuti sulle riparazioni già ordinate per eliminare le fratture, per valutare il lavoro potenziale di irrobustimento delle altre nervature strutturali nel serbatoio esterno e per analizzare i risultati di un'analisi in corso sulla causa principale della formazione delle otto crepe scoperte fino ad oggi. Il rilascio di una nuova data di lancio è previsto dopo una riunione dei dirigenti del programma che avverrà il 13 gennaio presso il Johnson Space Center di Houston.

La prossima finestra di lancio shuttle, si apre il 3 febbraio e si chiude il 10 febbraio. La finestra successiva si apre il 27 febbraio e si chiude il 6 marzo. L'apertura della finestra di fine febbraio è basata sui piani dell'Agenzia spaziale europea, dato che il 15 febbraio è previsto il lancio del cargo ATV-2 che dovrà consegnare rifornimenti essenziali per la Stazione Spaziale Internazionale. Il piano di volo normale richiede che l’Automated Transfer Vehicle attracchi al complesso orbitale il 26 febbraio, aprendo la strada per il lancio del Discovery il giorno successivo.
Se il profilo della missione ATV può essere compresso, diventa possibile il lancio del Discovery pochi giorni prima del 27 febbraio, ma non è ancora chiaro se questo è uno scenario accettabile.

La NASA sperava di lanciare il Discovery il 1 novembre, ma il volo è stato ritardato da problemi tecnici indipendenti e, infine, il 5 novembre, da una perdita di idrogeno gassoso in una condotta da 18 centimetri sul raccordo della linea di sfiato a disconnessione rapida del serbatoio esterno.
Durante i lavori di svuotamento del serbatoio, i tecnici hanno notato crepe nella schiuma isolante vicino alla parte superiore del vano intertank che separa il serbatoio di idrogeno da quello di ossigeno. Quando la schiuma danneggiata è stata rimossa, sono state trovate quattro fessure in due traverse adiacenti.
Dopo un test di rifornimento il 17 dicembre per raccogliere dati strumentali su come l'esposizione a temperature criogeniche colpisca le nervature dell’intertank, il Discovery è stato spostato di nuovo al Vehicle Assembly Building per ulteriori controlli. Il 29 dicembre sono state trovate quattro crepe più piccole su tre diverse traverse poste sul lato opposto del serbatoio rispetto allo shuttle.

Le quattro crepe scoperte con le indagini iniziate dopo la sfaldature della schiuma del 5 novembre sono state riparate aggiungendo segmenti di traversa nuova montati sopra a quelli rotti per fornire la resistenza supplementare. Lo stesso intervento di riparazione è stato ordinato per le ultime crepe scoperte nel VAB. Poiché i tecnici non sono stati in grado di determinare la causa principale di queste fratture, i manager della NASA hanno anche ordinato che i rinforzi venissero montati sulle altre 32 nervature poste su entrambi i lati dell’ET in corrispondenza dei due pannelli dove sono montati i booster SRB.
L’intertank è costituito da 108 nervature e i manager NASA stanno valutando l'opportunità di installare i rinforzi lungo tutta la circonferenza del serbatoio esterno per garantire un adeguato margine di sicurezza. Mentre una singola causa delle crepe non è stata determinata, sembra che i pezzi in questione siano stati realizzati con una lega di alluminio proveniente da un lotto prodotto nel 2002, che ha un aspetto maculato e non risulta essere forte come gli ingegneri hanno previsto.

Con l'aggiunta di questa modifica, le prove indicano che il margine di sicurezza strutturale del serbatoio sarà più che sufficiente, anche se gli ingegneri necessitano di assicurarsi che le modifiche non abbiano conseguenze indesiderate e quindi l'analisi è ancora in corso.

martedì 4 gennaio 2011

Restart.

Sto tentando un riavvio.


Il sistema riprenderà, lentamente, le attività, ma resteranno limitate. Sicuramente verranno utilizzati anche altri canali, come i social network, in special modo Twitter che trovate aggiornato nella colonna di destra di questo Blog.


Per ora gli abbonati hanno ricevuto il nuovo numero della Newsletter, l'edizione italiana del Jonathan Space Report con tutti gli ultimi avvenimenti in argomento astronautico, mentre questo indirizzo trovate i numeri arretrati.