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lunedì 26 ottobre 2009

Augustine Commission: rapporto finale.

Abbiamo il rapporto finale della Augustine Commission.
Trovate il file pdf completo qui (8 MByte).
Il titolo è già una bella premessa "Cercando un Programma Spaziale per il Volo Umano degno di una Grande Nazione".

Sfogliando le 157 pagine di questo rapporto vediamo in sostanza confermate tutte le premesse che erano state svelate in questi mesi e pare ormai assodato che:
1- ci sarà un aumento degli stanziamenti
2- Ares I è destinato a non diventare operativo.

Rimane la discussione aperta per ciò che riguarda Ares V, il lanciatore pesante, dato che secondo quanto affermato da più parti, il sistema Side-Mount (lo Shuttle-C, quello ridotto e a perdere) sarebbe praticamente da scartare a causa delle linee di produzione dei serbatoi ormai smantellate e di conseguenza lo sarebbe anche il sistema Jupiter (con il carico montato in cima al serbatoio) derivando dalla stessa 'famiglia'.

Dal canto suo Charlie Bolden, come grande capo della NASA, ha avviato al Marshall Space Flight Center (MSFC) una ricerca per studiare l'impatto su tutta la filiera di sviluppo e produzione che un eventuale avvio del sistema Side-Mount o Jupiter avrebbe nell'ambito spaziale americano.
È un passo molto importante, soprattutto in funzione della possibilità che il tutto venga riavviato in una logica di massimi risultati con il minimo impegno: sfruttando tutta l'esperienza maturata con quasi trent'anni di lanci con le navette, sarebbe relativamente semplice sviluppare un programma basato su un'estensione dei voli Shuttle fino al 2015 (2 lanci all'anno per mantenere il collegamento con la ISS e non dipendere dai Russi) e lo sviluppo del nuovo HLV Shuttle-based.

Sempre in quest'ottica il percorso esplorativo più probabile sarà il passaggio attraverso il progetto chiamato 'Flexible Path', l'esplorazione cioè di asteroidi, lune, punti Lagrangiani e questo per due motivi:
1- il grande impatto mediatico di tutte queste 'prime volte'
2- il prendere confidenza con percorrenze e permanenze nello spazio esterno progressivamente sempre più lunghe.

Insomma, ormai siamo in ballo e bisogna ballare, d'altronde se la presidenza Obama non avesse voluto ottenere delle alternative valide al Constellation, non avrebbe neanche avviato la Augustine Commission.
Ora tocca veramente al governo statunitense dare la direzione finale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Ora tocca veramente al governo statunitense dare la direzione finale": è questo che mi preoccupa!