Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

venerdì 13 febbraio 2009

Collisione in orbita, fase 2.

Dopo il disastroso 'contatto' avvenuto martedì fra due satelliti sopra la Siberia, si sta cercando di capire come evolverà la distribuzione dei detriti.
I due satelliti avevano una massa di 560kg l'uno (l'Iridium) e quasi una tonnellata l'altro (il Cosmos) e nell'urto sono andati completamente distrutti: la velocità relativa era di oltre 10 km/s, cioè circa 36'000 km/h.
Si sta calcolando la distribuzione e il numero dei frammenti, ma una prima stima parla di almeno 15-20'000 detriti con dimensioni di almeno 1 cm: ottimo motivo per definire questo evento 'catastrofico', cosa fatta ad esempio da James Oberg, consulente storico della NASA ed esperto in rotte orbitali.
Le loro traiettorie li disporranno su quote comprese fra i 500 e i 1300 km, comportando un discreto rischio per tutti i satelliti posti in questo range di orbite, fra cui c'è anche il telescopio spaziale Hubble (posto su un'orbita circolare a circa 560 km d'altezza).
I rischi per la ISS permangono bassi (trovandosi a circa 350 km), così come bassi sono quelli per le altre missioni umane (Shuttle, Soyuz), eccezion fatta per la missione di servizio proprio al telescopio spaziale. Per quella sono in corso attente verifiche.

L'eventualità di collisioni come questa restano molto remote, ma con l'aumento della presenza orbitale di satelliti, sarà sempre più frequente.
Attualmente il servizio di sorveglianza statunitense controlla circa 17'000 oggetti con dimensioni che partono da 3 centimetri di diametro e circa 900 satelliti attivi, ma non tutte le possibili collisioni si possono evitare, dato che le 'avoidance maneuver' (manovre di deviazione) necessitano di carburante, cosa che su un veicolo spaziale automatico non è sempre disponibile in abbondanza.
Una possibilità potrebbe essere un accordo, come avviene già in orbita geostazionaria, che obbliga tutti i satelliti ad avere a bordo una certa quantità di carburante da usare al termine della vita utile e che sposta il satellite dove non possa provocare danni: verso Terra per un rientro controllato se in orbita medio-bassa e verso una orbita superiore (chiamata giustamente cimitero) per le posizioni geosincrone.

Nell'immagine una prima proiezione della distribuzione dei detriti a 3 ore dall'impatto.
Image courtesy of Analytical Graphics, Inc. (www.agi.com).

Nessun commento: