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domenica 9 novembre 2008

Pensionato il Marisat-F2, vecchio satellite per telecomunicazioni.

Dopo 32 anni di impeccabile servizio, un satellite per telecomunicazioni della Intelsat Ltd. è stato letteralmente ‘mandato in pensione’.
Il Marisat-F2 (MARItime communication SATellite C), costruito dalla Hughes Aircraft Inc. e lanciato nel 1976 pesava 325 kg ed aveva una vita prevista di soli 5 anni. Fino alla fine i transponder di bordo hanno lavorato entro i parametri iniziali. Venne soprannominato “il piccolo satellite che riesce” ed è diventato il più vecchio satellite per telecomunicazioni in attività.
Gli ingegneri alla Intelsat General, responsabili del controllo orbitale del satellite hanno da poco deciso che i sottosistemi di supporto sono ormai ai limiti di operatività. Per evitare che il Marisat-F2 possa andare alla deriva nella zona di un altro satellite, il 29 ottobre Intelsat ha deciso di disattivarlo, utilizzando l’ultimo carburante a disposizione per alzarlo di 200 km nell’orbita di parcheggio dei rottami orbitali, lontano dagli altri satelliti geosincroni.
L’ultimo compito che il Marisat-F2 ha eseguito nella sua lunga carriera è stata la ritrasmissione dei canali internet per i ricercatori alla stazione di ricerca Amundsen-Scott al Polo Sud. Dei tre satelliti disponibili per la National Science Foundation, il “piccolo satellite” era al secondo posto per banda passante disponibile sui servizi internet ed aveva la maggior quantità di ore disponibili ogni giorno.
“Le prestazioni di questo satellite sono state veramente notevoli”, ha detto Kay Sears della Intelsat General, la filiale governativa di Intelsat. “Nessuno avrebbe mai immaginato che le batterie e il sistema di alimentazione sarebbero durati così tanto. La longevità di questo satellite è una testimonianza della qualità del lavoro di costruzione della Hughes e il perfetto controllo eseguito dai tecnici di Terra”.
Marisat-F2 era uno dei tre satelliti della serie Marisat, lanciati negli anni ’70 del secolo scorso dalla Comsat General Corp. (poi acquistata da Intelsat) per il servizio delle comunicazioni marittime delle unità U.S. Navy e commerciali in tutto il mondo. Gli altri due Marisat vennero disattivati negli anni ’90, ma l’F2 ha continuato il suo lavoro in modo esemplare, tanto che nel 2000 venne cambiata la sua posizione orbitale dall’oceano Indiano a quella attuale sull’Atlantico.
Marisat-F2 ha sempre avuto un’orbita leggermente inclinata, cioè appariva in movimento verticale di pochi gradi ad ogni orbita, quindi lungo ogni giorno. Quest’inclinazione, che all’inizio era di circa 3 gradi, è progressivamente aumentata fino ai 13 gradi finali.
L’aumento di inclinazione lo ha reso il compagno ideale per la Amundsen-Scott South Pole Station, all’estremità inferiore del mondo. La stazione non può utilizzare i normali satelliti per telecomunicazioni geosincroni, ma quando il Marisat superava i 9 gradi sud dal piano orbitale appariva all’orizzonte permettendo 6 ore di comunicazioni con il resto del mondo. Lo spostamento sopra l’Atlantico permetteva un collegamento diretto con gli Stati Uniti per mezzo dell’incredibile antenna da 9 metri che venne costruita nella base polare, contrastando i venti gelidi dell’Antartide.
“Negli ultimi otto anni, il Marisat-F2 ha giocato un fondamentale ruolo strategico”, ha detto Patrick Smith, manager dello sviluppo tecnologico alla Antarctic Infrastructure & Logistics della National Science Foundation (NSF). “Ritrasmetteva i dati scientifici dalla stazione antartica verso gli scienziati che negli Stati Uniti ed in tutto il resto del mondo li ricevevano sulle bande da 1,5 megahertz in ogni direzione disponibile, decisamente molto di più degli altri due satelliti utilizzati dalla Stazione, il GOES-3 lanciato nel 1973 e il TDRS-1 del 1983”.
I compiti principali del Marisat-F2 erano le comunicazioni telefoniche, i servizi internet, la videoconferenza, la gestione remota della strumentazione e la telemedicina d’emergenza. Appariva all’orizzonte un paio di ore prima degli altri satelliti e permetteva di raggiungere, in combinazione con gli altri una copertura di undici ore e mezza ogni giorno. La popolazione servita alla stazione antartica passava dalle 50 unità invernali alle 150 dei mesi estivi.
“Marisat si è sobbarcato moltissimo traffico ed è stato fondamentale per i nostri compiti”, ha aggiunto Smith. “In assoluto è stato il miglior compagno dei collegamenti internet ed ha eseguito un incredibile lavoro per un satellite che doveva durare solo cinque anni!”.

In foto il Marisat in preparazione e nello schema la struttura.
Fonte: NASA.

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