Time machine.

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venerdì 23 maggio 2008

Phoenix è pronta.

Domenica sera, ad oltre 270 milioni di chilometri di distanza dai suoi controllori e creatori, il veicolo spaziale Phoenix piomberà nell’atmosfera esterna di Marte a 20'000 km/h e ad una quota di 120 km dalla superficie del pianeta. Al riparo del suo scudo termico, la sonda subirà una decelerazione di 9 g che le permetterà di aprire il paracadute supersonico ad una quota di 12'500 metri. Pochi secondi e 1'500 metri dopo, lo scudo termico, ormai inutile, verrà sganciato e le tre zampe meccaniche saranno estese. Contemporaneamente un altimetro radar inizierà a scandagliare il terreno per fornire al computer di bordo i parametri di altitudine e velocità, indispensabili per il controllo della discesa. Il paracadute continua a rallentare la discesa fino al punto più critico della missione, un ultimo minuto decisivo. A circa 1000 metri di quota e 200 km/h, il veicolo che pesa circa 420 kg si sgancerà dal paracadute ed accenderà i 12 retrorazzi per allontanarsi dal paracadute, ma soprattutto per scendere dolcemente sul suolo marziano, scegliendo autonomamente il posto migliore.
Giunto a pochi metri dal suolo farà il punto della situazione, ruoterà su se stesso per ottimizzare il posizionamento dei pannelli solari e poi toccherà il suolo.
È previsto che tocchi alle 01:53:52 italiane di lunedì mattina, ora di ricezione da terra. Già, perché tutte le operazioni dovranno essere eseguite in automatico, dato che i segnali impiegheranno oltre 15 minuti per arrivare da noi. Al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena verranno rosicchiate molte unghie durante questa attesa impotente dei dati…
Una volta appoggiata sul terreno, la sonda larga un metro e mezzo aprirà i pannelli solari da 4,5 m^2 per ricaricare le batterie, estrarrà la telecamera e il braccio per le misurazioni metereologiche.
“Sono fiducioso nel lavoro che abbiamo fatto” ha detto Barry Goldstein, Project Manager di Phoenix “Se credo che riuscirà ad atterrare? Certo, sono nervoso e se le mie unghie sopravvivranno a quella giornata sarà un miracolo! Scherzi a parte, non è quello che conosciamo a spaventarci, ma quello che non sappiamo…”

Sequenza delle operazioni in ora di ricezione italiana.
Lunedì 26 mattina.
01:16:00 ... Pressurizzazione sistemi di Propulsione
01:38:00 ... Inizio ritrasmissione dati da parte del Mars Odyssey
01:38:00 ... Inizio ascolto del radio telescopio Green Bank
01:39:00 ... Separazione dello stadio di viaggio
01:40:00 ... Il veicolo assume l’assetto di ingresso
01:46:33 ... Ingresso atmosferico (alt: 120 km; vel: 20'000 km/h)
01:47:00 ... Inizio blackout a causa del plasma (deceleraz. max. 9.2 g)
01:48:55 ... Massimo riscaldamento (46 watt/cm^2)
01:49:00 ... Termine blackout a causa del plasma
01:50:15 ... Apertura paracadute (alt: 12,5 km)
01:50:30 ... Sgancio scudo termico (alt: 11 km; vel: 430 km/h)
01:50:40 ... Apertura zampe d’atterraggio.
01:51:30 ... Attivazione Radar altimetro
01:53:08 ... Cambio d’antenna, interruzione nelle comunicazioni.
01:53:09 ... Sgancio dal paracadute (alt: 1000 m; vel: 200 km/h)
01:53:12 ... Accensione motori di discesa
01:53:14 ... Termine interruzione nelle comunicazioni
01:53:34 ... Inizio fase a velocità costante
01:53:52 ... Contatto col suolo, TOUCHDOWN!
01:54:52 ... Spegnimento radio
02:13:00 ... Apertura pannelli solari
02:28:00 ... Mars Reconnaissance Orbiter trasmette i dati registrati
02:30:00 ... Mars Express trasmette i dati registrati
02:30:00 ... Verifica delle condizioni delle componenti di bordo
03:43:00 ... Passaggio Mars Odyssey: possibili fotografie
04:02:00 ... Termine passaggio Mars Odyssey

Tutto come sempre su NasaTV.

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